Lega Pro, cinquina del Benevento sul campo del Messina

Messina-Benevento 0-5

MESSINA (4-4-2): Berardi 4; Barilaro 4,5 Burzigotti 4,5 Martinelli 5 Russo 4,5 (1′ st Fornito 5); Barraco 4 (1′ st Leonetti 4,5) Giorgione 5 Baccolo 4,5 Zanini 4,5; Gustavo 4,5 Tavares 4,5 (16′ st Salvemini 4,5). A disp.: Addario, Frabotta, Parisi, Bramati, Biondo. All.: Di Napoli.
BENEVENTO (3-4-3): Gori 6 (27′ pt Piscitelli 6); Mattera 6,5 (14′ st Padella 6) Lucioni 7 Pezzi 7; Melara 7 Del Pinto 7 De Falco 7 Lopez 7; Ciciretti 8,5 Cissé 7,5 (24′ st Troiani 6) Marotta 7,5. A disp.: Mazzeo, Di Molfetta, Mucciante, Mazzarani. All.: Auteri.
Arbitro: Massimi di Termoli.
Guardalinee: Galetto e Zancanaro.
Marcatori: 6′ pt Ciciretti, 20′ pt Cissé, 3′ st Del Pinto, 11′ st Ciciretti, 22′ st Marotta.
Ammoniti: Del Pinto (B), Pezzi (B), Zanini (M).
Note: spettatori duemila circa con settanta tifosi ospiti entrati al San Filippo in ritardo a metà primo tempo. Angoli 6-4 per il Benevento. Recupero, 1′ pt, 2′ st.

Messina e il San Filippo portano bene al tecnico Gaetano Auteri, siracusano di Floridia, che dopo i cinque gol col Matera del’anno scorso, si è ripetuto questa volta col Benevento, calando il pokerissimo e lanciando un segnale forte in chiave promozione al campionato. Per il Messina, invece, si tratta di un brusco risveglio dopo il successo col Martina e così i sogni di playoff vengono riposti nel cassetto, dove c’è spazio soltanto per una tranquilla salvezza. Partita mai in discussione con la formazione campana perfetta in tutti i reparti contro un avversario inesistente e confuso. Tre novità nel Messina rispetto alla gara di sabato scorso: Di Napoli ritrova in porta Berardi, alla fine tra i peggiori, e lancia dal 1’ Tavares e Barraco, partono dalla panchina gli ex infortunati Fornito e Parisi. Nel Benevento esordio per il nuovo acquisto Lopez, l’anno scorso espulso al San Filippo col Lecce, in avanti Cissé preferito a Mazzeo, mossa vincente di Auteri, assenti Campagnacci e Vitiello.
La cronaca. La prima iniziativa è del Messina, che al 4′ impegna Gori su conclusione di Giorgione bravo nell’azione individuale. Al 6′ ospiti in vantaggio con un tiro di Ciciretti, che sull’assist di Cissé buca Berardi apparso poco reattivo; l’ex peloritano, al quinto centro stagionale, non esulta per rispetto alla sua ex squadra. Il Benevento appare subito di un’altra categoria e con una determinazione e un approccio alla sfida superiori, che non consentono al Messina alcuna reazione efficace. Al 19′ piazzato di Martinelli leggermente deviato dalla barriera, ma bloccato a terra da Gori. Finisce qui la gara dei siciliani, che non avranno più occasioni per rientrare in partita, mentre dietro continuano a sbandare con una continuità impressionante. Al 20′ Marotta inventa per Cissé, che in area controlla, si fa spazio e batte Berardi in uscita. Di Napoli avanza Barraco e punta sul tridente, ma è il Benevento a disporre in lungo e in largo dell’avversario e al 37′ Cissé fallisce il tris, alzando la mira da buona posizione.
Si va al riposo, ma per i peloritani il disastro è dietro l’angolo. Di Napoli cambia il Messina con gli inserimenti di Fornito e Leonetti, ma la musica non cambia, anzi peggiora. Dopo tre minuti Del Pinto pesca di sinistro l’angolo con una traiettoria vincente e beffarda per un frastornato Berardi. Ciciretti Aveva lasciato il San Filippo a maggio scorso con la retrocessione del Messina nel derby perso con la Reggina e ieri invece ha giocato la partita perfetta, prendendosi una meritata rivincita. All’11 l’esterno ospite realizza il quarto gol, secondo personale, con un sinistro telecomandato che si spegne alla destra di Berardi. Per Ciciretti al 22′ c’è anche l’assist sul gol da cineteca di Marotta segnato con il colpo dello scorpione. Il pubblico del San Filippo contesta la squadra, c’è chi lascia lo stadio e nel finale Melara colpisce la parte alta della traversa. Al triplice fischio il Messina esce dal San Filippo a braccia alzate, chiedendo scusa ai tifosi, mentre dalla parte opposta si festeggia per la terza vittoria esterna stagionale dopo quelle di Catania e Andria.

Corriere dello Sport

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