In meno di 120 secondi negli inferi. Albiol commette il peccato capitale che sa di calcio di rigore. Uno a zero, inizia la partita 2.0 di una difesa che ora deve costringersi a proteggere un Napoli che ora deve allungarsi e rischiare qualcosa. Cosi è. Gli uomini scelti da Sarri sono i soliti con Chirichies che sostituisce Koulibaly e fa un tutt’uno con una difesa che soffre il Sassuolo in maniera direttamente proporzionale al Napoli tutto. Il Sassuolo pressa, mangia metri e conquista campo , palla su palla, e stavolta serve gioco d’insieme che privilegia come non mai il comportamento tattico. Inizio e fine dei segreti del Napoli la tenuta difensiva regge ed è l’ultimo baluardo di un Napoli che spesso arretra non per demeriti ma perchè un Sassuolo organizzato sa come si attaccano palla e spazi di un Napoli che è stato studiato attentamente da Di Francesco. Benissimo Ghoulam sia in fase offensiva che in fase difensiva. Soffre alla lunga Chirichies, regge Albiol che si riprende dopo la sciagura iniziale. Dall’altra parte Hisaj, il miglior esterno del campionato che combatte, soffre e non perde mai di vista quella linea difensiva che seppur costretta agli straordinari non molla mai. La partita è difficile ed i minuti che passano non impediscono al Sassuolo di crederci nonostante va sotto il primo tempo gioca sempre come se fosse zero a zero. La fase difensiva aiuta, la difesa viene aiutata, tutto il Napoli sa come si corre sulle fasce laterali ed alla lunga concede il minimo indispensabile in una partita nella quale la sofferenza è la divisa obbligata degli azzurri. Nonostante l’ingenuità è da premiare ogni sforzo. Nonostante una squadra organizzata difronte che ha fatto soffrire tutte le big e non sa perdere ogni tentativo di non crollare è premiato. Vince l’organizzazione ed il gioco, vince il collettivo e la corsa. Vince una difesa che minuto dopo minuto sa vincere i propri limiti.
A cura di Alessandro Tullio