Dal fenomeno Pipita ai “giovani talenti”: è iniziata la terza fase, quella della vittoria

Dopo le prime due fasi del progetto targato De Laurentiis, ritornare in serie A e cominciare ad essere protagonista, il Napoli ha aperto la sua terza fase nella stagione 2013-2014, una fase che lo dovrebbe portare a vincere, vincere lo scudetto. Di quella che fu la squadra di Mazzarri, oggi è rimasto un solo titolare, Hamsik, diventato poi il capitano, perchè Insigne, che fu schierato 43 presenze nell’ultima stagione del tecnico di San Vincenzo, non poteva definirsi titolare. Nel biennio di Benitez è cominciata la costruzione di questa squadra. Su suggerimento di Rafa, arrivarono due giocatori del Real Madrid, Albiol e Callejon, poi il presidente ne volle un terzo, il più forte, Higuain. Circa 40 milioni ben spesi e ampiamente ripagati, essendo il Pipita il miglior calciatore del campionato italiano. A completare la prima fase dell’opera, giunse Mertens, il folletto belga, imprendibile sulla fascia sinistra, mentre nel 2014 sono arrivato colui che è poi diventato il leader della difesa, Koulibaly, e Jorginho, che oggi è padrone del centrocampo. Un anno fa la riserva di lusso, Gabbiadini. In estate si sono uniti al gruppo azzurro Valdifiori, Allan e Hysaj, di cui solo il regista ex Empoli è scivolato in panchina, e soprattutto c’è stato il ritorno di Reina. Arrivando a Napoli, Sarri si è concentrato sulla difesa e i risultati del suo lavoro si sono visti. È la cura maniacale dei dettagli che ha portato la squadra ad essere prima al giro di boa dopo 26 anni. È un processo cominciato nell’estate del 2013 e riaffidato a chi sta coniugando fatica e l’estro: la compattezza della squadra esalta il campione, come Higuain e Insigne ampiamente confermano. (tratto da Il Mattino)

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