Napoli campione d’inverno! Così bello da sembrare una favola, meravigliosa e assolutamente inattesa. D’accordo, è solo un titolo platonico, privo di ogni significato, ma tornare ad essere primi, al giro di boa, dopo oltre venticinque anni, regala emozioni fortissime e per una domenica la Napoli del pallone torna a sentirsi imbattibile.Il sogno prende corpocon il susseguirsi degli anticipi: la prima a cadere è la Fiorentina, sconfitta in casa dalla Lazio; poi è la Roma a farsi costringere al pareggio casalingo dal Milan. Infine l’Inter, quella che aveva sulla carta il turno più agevole; la squadra di Mancini, che ha collezionato vittorie e punti per 1 a 0, questa volta è costretta a subire il medesimo punteggio dall’ottimo Sassuolo che sbanca a sorpresa San Siro e serve agli azzurri l’assist decisivo per tornare in vetta. A Frosinone, il Napoli fa appieno il proprio dovere e con una manita, la quinta della stagione, regola la squadra di Roberto Stellone, ex bomber azzurro mai dimenticato. Sugli scudi Higuaìn e Hamsik, che fanno tre gol in due. In particolare il Pipita realizza il primo dei due gol su penalty, esorcizzando le paure di tirare un calcio di rigore, dopo quello fallito nella sfortunata serata di Napoli-Lazio…altri tempi ormai! Da cineteca il sigillo di Gabbiadini, con un sinistro a girare che vince ogni legge della fisica; un’esecuzione da fermo e da fuori area su cui proprio nulla può il povero Zappino.
Un marziano, a cui va stretta la panchina ma che ha la sfortuna (…si fa per dire…) di avere davanti a se un altro extraterrestre, Gonzalo Higuaìn. Raul Albiol, completamente rigenerato dalla gestione Sarri, apre le marcature segnando un gol, su azione di calcio d’angolo, che a riguardarlo meglio era tutt’altro che semplice. E così Napoli guarda tutti dall’alto, al giro di boa di un girone fantastico, in cui ha collezionato numeri paurosi e che sono la dimostrazione che il primo posto non è stato conquistato per caso. Dopo l’avvio stentato, con due punti in tre partite, gli azzurri hanno totalizzato trentanove punti nelle restanti sedici partite e la squadra vanta il migliore attacco, la seconda migliore difesa ed è la squadra che ha perso meno partite di tutti. Numeri importanti, frutto del lavoro e del metodo Sarri che sta dando i suoi frutti. Numeri che costituiscono solide fondamenta su cui cercare di costruire quel sogno che Napoli aspetta da un quarto di secolo e che hanno persino fatto scomodare il D10S, che si conferma primo tifoso del Napoli e che si è detto pronto a venire a festeggiare all’ombra del Vesuvio, qualora a maggio ce ne sarà l’occasione. E sempre parlando di Maradona, sarebbe davvero molto suggestivo un suo ritorno nella città di Parthenope, con un incarico ufficiale da parte della SSC Napoli. Se ci sarà volontà reciproca, da parte di Aurelio De Laurentiis e del D10S, lo scopriremo nei prossimi mesi. Complimenti al Frosinone ed al pubblico frusinate che ha incitato la squadra fino al novantesimo, mostrando sportività e senso civico. Lo stesso, di contro, non si può dire delle tifoserie di Sampdoria e Juventus che, durante il posticipo della domenica sera, hanno nuovamente preso di mira Napoli con i loro cori. I commenti a episodi del genere si sono sprecati, lo sdegno che si esprime non sarà mai abbastanza! Napoli che fa parlare di sè e mette paura ai potenti del calcio è l’occasione, par taluni, per dare il peggio di sè con commenti banali, qualunquisti e privi di qualsiasi contenuto tecnico. Il riferimento è ad un articolo pubblicato di recente su un importante testata nazionale, in cui si critica il testo di UN GIORNO ALL’IMPROVVISO, famigerato coro che accompagna i festeggiamenti di fine gara dei calciatori e dei tifosi azzurri. Un coro, a quanto si apprende, che hanno usato anche altre tifoserie italiane, tra cui quella della Juve. La critica viene fatta all’ultima strofa del motivetto, che i tifosi napoletani hanno adattato con ‘…oggi come allora, difendo la città’. Secondo l’articolo, una partita di pallone ed, eventualmente, la vittoria di uno scudetto non può essere sufficiente rivalsa della città di Napoli che, finiti i novanta minuti, tornerebbe a convivere con i propri equilibri quotidiani…come se poi non fosse così per qualunque forma di convivenza ed aggregazione sociale. In tutta onestà, una retorica patetica e banale, frutto di una critica fuori luogo. Ed allora, più che mai: cento di questi festeggiamenti Napoli!