Cresciuto nel Napoli, dove ha militato dal 2000 al 2003, Antonio Bocchetti, 36 anni a giugno, ha giocato insieme a Insigne nel Pescara nell’anno della promozione in A con Zeman in panchina, nel 2012. Attualmente indossa la maglia della Paganese in Lega Pro.
Partiamo dalla fine, ovvero dal gol capolavoro contro il Torino: è il più bello segnato da Insigne? «No, forse è il più brutto. Mi spiego: Lorenzo ha siglato reti ancora più belle, con il Foggia e il Pescara e soprattutto in allenamento. Faceva cose straordinarie, perché ha doti tecniche fuori dal comune e il gusto della giocata. Se si fosse chiamato Insignevic o Insignao avrebbero parlato del gol al Torino per mesi. Purtroppo in Italia siamo esterofili, altrove tutelano talenti purissimi come Insigne».
A Pescara era già per lei chiaro che sarebbe diventato arrivato a questi livelli? «Ero arcisicuro. Allora come ora aveva tecnica, talento, qualità, ambizione di arrivare, ferma volontà di migliorarsi e di sacrificarsi per la squadra. E anche doti fisiche notevoli: ricordo che con Immobile era sempre primo nei test atletici, avendo capacità aerobiche importanti».
Faceva parte del trio delle meraviglie con Immobile e Verratti. «Dico la verità, Verratti era già pronto allora per i palcoscenici più importanti, ma sapevo che anche Lorenzo e Ciro sarebbero esplosi. Insigne è migliorato moltissimo tatticamentee anche fisicamente, la voglia di incidere di Ciro l’hanno in pochi. Spero e credo che tutti e tre vadano agl Europei, Insigne lo merita. Sarebbe bello vederlo in coppia con Immobile anche nel Napoli, sarebbe uno show continuo come accadeva con noi al Pescara».
Bocchetti ne sa qualcosa, per un napoletano giocare nel Napoli è sempre più difficile. «È vero perché la maglia pesa di più. Noi che veniamo dal basso sappiamo più di tutti cosa significa indossarla. Per un partenopeo giocare nel Napoli è straordinario ma è difficile. Ma Lorenzo ha superato questa diffidenza iniziale della gente, perché è un ragazzo che ha personalità da vendere».
In cosa può migliorare ulteriormente questo piccolo grande campione di 163 centimetri? «Forse potrebbe migliorare crescendo di 20 centimetri… Battute a parte ha trovato la continuità, ha trovato anche la via del gol, può essere ancora più determinante, ma già adesso è straordinario. Vede il gioco prima degli altri, prova sempre il dribbling e le soluzioni più difficili: farlo in piazza calde come Foggia e Pescara conta, provarle a Napoli significa avere attributi. Sono molto contento per lui, gli auguro il meglio».
Con lui il Napoli può sognare lo scudetto? «Assolutamente sì». Quanto vale oggi Insigne? «Oltre 30 milioni, ma mi auguro che il Napoli non lo venda mai».
Il Mattino