Il Napoli ha ripreso nel 2016 con un successo importante e tiene botta con le prime della classe, con un occhio al mercato e alle prossime sfide. Anche personaggi del mondo dello spettacolo ne sono entusiasti come Salvatore Gisonna, comico di Made in Sud che ilnapolionline.com ha intervistato anche sul suo momento a livello professionale associandolo ai colori azzurri.
Ieri sera il Napoli ha battuto il Torino con un pizzico di sofferenza, però possiamo dire che è stata meritata. “Gli azzurri hanno giocato un bellissimo primo tempo e vista la mole di gioco potevamo fare qualche rete in più. Io direi che nella ripresa la squadra ha gestito la gara, sofferta non direi, anzi nella seconda frazione non ci sono state parate di Reina, solo nel primo tempo ha fatto un bell’intervento su Quagliarella, ma null’altro. Il Torino ha fatto una partita più che dignitosa, però problemi non ce ne hanno creati, anzi è stato un match molto ben controllato dal Napoli. Il mio pensiero è che i partenopei hanno dimostrato di essere una squadra di carattere ed hanno la mentalità giusta nell’approcciare al meglio le partite”.
Nei tuoi tanti personaggi che fai tra Made in Sud e al teatro fai il postino di “C’è posta per te”. Dovessi consegnare tre lettere ai componenti del Napoli chi sceglieresti in maniera particolare? “La pima sarebbe a Manolo Gabbiadini, di scuse, nel senso che a mio avviso pur essendo un ottimo calciatore forse per questo tipo di squadra credo che è troppo sacrificato per il talento che si ritrova. Sulla seconda direi a mister Sarri di ringraziamento, gli direi di non mollare e di continuare su questa strada tenendo la squadra in pugno come fino ad ora sta facendo in maniera egregia. Infine la terza a De Laurentiis e gli direi che il film lo abbiamo visto ora tocca a te”.
In caso di buon esito del film De Laurentiis ha promesso due colpi, credi che possano bastare? “Io personalmente credo che due possano essere sufficienti purchè siano oculati. Ad esempio 25 milioni per Maksimovic, un buon difensore ma per me sono eccessivi. Se dovessi spendere una cifra folle per un difensore la farei per Skrtel oppure Vertonghen. Il giocatore serbo tra l’altro a Napoli farebbe la panchina, visto l’ottimo rendimento di Albiol e Koulibaly, senza dimenticare Chiriches che sta facendo molto bene. A Gennaio piuttosto punterei sui vari Barba o Tonelli senza svenarsi più di tanto”.
Rimanendo in ambito calcistico, tu interpreti nei tuoi spettacoli Sasino, a tuo avviso chi lo potrebbe impersonificare alla perfezione nel Napoli? “Obiettivamente non te lo saprei dire, il Sasino che si vede in Tv è un ignorantone e credo che nel Napoli non ci siano personaggi del genere, anzi tutti ragazzi culturalmente preparati e quindi su questo aspetto sarebbe irriverente. Se invece dovessi dire dal punto di vista calcistico che il personaggio Sasino si ispira ad un brasiliano talentuoso allora potrebbe essere Insigne o Mertens che tecnicamente sono due funamboli e incantano la folla. Sasino dice di saper dare del tu alla palla, ma questo è tutto da dimostrare (ride n.d.r.). I due calciatori azzurri sono elementi fondamentali per il Napoli de Sarri a mio avviso li sta gestendo alla perfezione”.
Invece il “Cupido” di Stramaore a chi scoccherebbe la freccia in maniera particolare? “Certamente a Pepe Reina, lo spagnolo è il collante, il leader del gruppo del Napoli e tutte queste sue caratteristiche lo rendono speciale per quanto mi riguarda. Il nostro portiere ha un carisma incredibile, riesce sempre a stare addosso alla squadra tenendola in tensione nel modo giusto e si fa voler bene da tutti, insomma è il giocatore più rappresentativo c’è poco da dire”.
Ieri sera i giocatori sono andati a festeggiare sotto la curva e questo aspetto è stato molto criticato da alcuni organi di stampa. Che ne pensi a riguardo e sui cori razzisti come ti porresti? “Sui festeggiamenti sotto la curva c’è il classico rovescio della medaglia, può essere positivo perché vuol dire che il gruppo è unito e compatto al tempo stesso, ma potrebbe essere negativo, perché potrebbe esserci una sorte di appagamento, ma conoscendo il Napoli e il nostro mister credo che questo rischio non ci sarà assolutamente, visto che Sarri è una persona che sa tenere i piedi ben saldi a terra. Sui cori razzisti ormai si commentano da soli, un noto proverbio dice che la mamma degli stupidi è sempre in cinta. Io però nei miei spettacoli spesso dico che non mi offendo se gli altri intonano il coro “noi non siamo napoletani” perché è un dato di fatto, ed è un problema loro non nostro”
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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