Arriva per sostituire Carlo Ancelotti, il tecnico della “decima” in una Madrid che non l’ha mai amato, lui madrilista fino al midollo. Poi, ieri, alle 17.30, va in scena l’elogio pubblico di Zidane di Perez. E’ il francese il sostituto di Rafa Benitez. Aveva lasciato il Napoli per coronare il sogno di una vita: guidare la squadra più famosa del mondo, sei mesi dopo è già addio. E per la prima volta nella sua carriera, non ha neanche un titolo da aggiungere al curriculum. Sei mesi per inimicarsi tutti: giocatori, media e tifosi. «Zidane sa cosa significhi essere qui. Sa della passione e del lavoro che richiede la panchina del Real. Conosce il club, tutti i giocatori e ha sempre saputo affrontare con successo le più grandi sfide. Zidane è una leggenda per i nostri tifosi e questo è un gran giorno per il madridismo», le parole di Perez. Ennesima mazzata all’ego di Benitez. L’esonero parte da lontano, dall’umiliante 4-0 subito nel Clasico, ma gli attacchi dei media sono arrivati fin dall’inizio della stagione, come le chiacchiere sulla gestione dello spogliatoio. Pochi giorni fa, Rafa aveva sbottato: «È in atto una campagna contro Florentino Perez, il Real Madrid e me». E pochi giorni fa anche De Laurentiis l’aveva predetto: «L’era Benitez fa parte del passato remoto, nemmeno prossimo del Napoli. Altrove non resiste, qui ha resistito due anni». La patata bollente Real ora passa a Zidane. Tratto da Il Mattino