Gli allenatori italiani sono, attualmente, il meglio che si possa trovare sulla piazza dell’offerta calcistica, infatti sono ricercatissimi anche all’ estero. Dall’ altro lato, invece, i tecnici stranieri appaiono in difficoltà…Osvaldo Bagnoli è uno dei più grandi reppresentanti delle panchine “made in Italy”
Gli stranieri in Italia sono in difficoltà. Benitez è andato via, Mihajlovic non sfonda, Garcia è sull’orlo del fallimento. «Sta facendo benino solo Sousa a Firenze. I competenti da noi sono tanti: oltre a quelli che lottano per lo scudetto, non dimentichiamo Ventura, Montella, Di Francesco».
E di quelli che lottano per il tricolore? «Non li conosco in modo approfondito, però su Allegri, Mancini e Sarri potrei esprimermi esclusivamente in termini positivi».
Chi è che stima maggiormente? «Faccio le mie considerazioni in base a quello che leggo e che sento, perché di persona non mi è capitato mai di incontrare o scambiare quattro chiacchiere con questi maestri della panchina».
Dicono che Sarri le somigli, forse per via del fatto che pure lei indossava la tuta. «Lo prendo come un complimento. Ho assistito a Verona-Napoli: noto che Sarri sta portando avanti un lavoro eccezionale, essere accostato a un tecnico così apprezzato può soltanto farmi piacere».
Il calcio umile e divertente degli azzurri ricorda quello storico scudetto del Verona? «Facemmo quello che era nelle potenzialità della squadra, spingendoci appena oltre i nostri limiti».
Sarri può ripetere quell’impresa? «Glielo auguro. Il calcio italiano ha bisognodi novità. È noioso veder vincere sempre i soliti noti».
Il Mattino