Mentre il portoghese Paulo Sousa sta facendo bene a Firenze, ci sono il francese Rudi Garcia nella bufera e il serbo Sinisa Mihajlovic in evidente difficoltà. Sulla sponda del made in Itlay, invece non soltanto i tecnici di Inter, Napoli e Juve, ma anche a quelli di squadre di provincia ottengono risultati di rilievo. In più, ci sono altri tecnici che, prima o poi, torneranno in pista: Fabio Capello, Walter Mazzarri, Francesco Guidolin e Alberto Zaccheroni. La categoria degli allenatori italiani ha rialzato la testa anche in virtù dei risultati ottenuti all’estero. Per tutti, quelli di Carletto Ancelotti. È ammirato il lavoro di Claudio Ranieri in Premier League, mentre un marchigiano, Mancini, e due toscani, Allegri e Sarri (adottivo: è nato a Napoli, quartiere di Bagnoli), si giocano lo scudetto. L’Inter ha cambiato modulo e uomini, a differenza del Napoli, che ha puntato sul 4-3-3, con un Sarri che propone un bel calcio ed ha ritrovato l’equilibrio, smarrito durante il biennio di Benitez. Ci sono state la piena maturazione di Higuain, la rivalutazione di Albiol, Koulibaly e Jorginho, oltre allo straordinario contributo di Reina e Allan. L’Inter ha vissuto il periodo più alto della sua recente storia con uno straniero in panchina, Josè Mourinho, l’eccezione che conferma la regola del momento. È vero, Benitez ha vinto due trofei a Napoli, ha avuto molto altro a portata di mano, ma non ci è riuscito. Il suo sostituto Sarri ha lanciato la sfida a Mancini e ad Allegri, che si è rilanciato con sette vittorie di fila. Un campionato mai così bello ed una corsa scudetto esaltante. Merito anche loro, dei tecnici italiani che hanno molto da insegnare e niente da imparare. (tratto da Il Mattino)