Il 2015 è stato l’anno che l’ha riportato a Napoli, per la gioia di chi ha sempre creduto che la porta azzurra potesse essere protetta e blindata solo con lui, Pepe Reina. Il Napoli è cresciuto con umiltà da questo errore, ritrovando quello che è il suo Capitano di fatto, perchè Reina, anche senza la fascia al braccio, ha saputo compattare il gruppo, incitare la squadra, amare la maglia e sostenere i suoi compagni nel momento del bisogno, come un vero capitano di una nave, anzi di un “vascello pirata”, dove, però, non esistono mozzi, ma solo esperti navigatori. Ora la sua “ciurma” è un unico blocco, contro il quale nessuna squadra è riuscita finora a competere, e non in termini di gol o vittorie, che sono comunque arrivate a bizzeffe, ma in termini di maturità umana e calcistica. Napoli e i napoletani sono innamorati di quest’uomo solare, sempre sorridente e affabile. una città intera vede in lui un condottiero, quell’uomo speciale capace di portare il Napoli lì dove nessuno più sperava di arrivare. Quest’ultimo giorno dell’anno è motivo di festa, e Reina e i suoi compagni festeggeranno tutti insieme a Villa Diamante a Napoli, l’arrivo del nuovo anno. Tutti insieme, come nelle migliori famiglie, perchè il Napoli possa diventare ancora di più una realtà per cui sognare. Il brindisi di mezzanotte unirà magicamente i giocatori alle famiglie lontane, e si allargherà a tutti i cuori dei napoletani. Reina, quest’uomo speciale, ha dato a Napoli la magia di una speranza. La sua forza in quegli abbracci prima di ogni partita, è diventato l’ennesimo gesto scaramantico a cui è legato, come ogni napoletano che si rispetti, perchè lui è un “napoletano” fra i napoletani. Le sue origini ormai si confondono con quelle partenopee, fino al punto di non ricordarsi più che è nato in Spagna, quando lo si ascolta o lo si osserva pazzo di Napoli.
A cura di Emilia Verde