Gabbiadini e Carnevale. Caratterialmente due giocatori agli antipodi, diametralmente opposti, il primo molto schivo, riservato,taciturno e senza lustrini, l’altro sposato all’epoca con una donna dello spettacolo, istrionico, totalmente incastrato nella realta’ “maradoniana” borderline che ha poi reso alla causa azzurra 2 meravigliosi scudetti.
Tecnicamente invece ci sono molte somiglianze. Tutti e 2 forti fisicamente, grande tiro dalla distanza, spaziano indifferentemente in tutte le zone dell’attacco dando pienamente il loro contributo, qualche volta centravanti e delle volte tornanti a seconda delle squadre da affrontare.
L’elemento che manca in questo momento a Gabbiadini e che invece ha fatto le fortune del giocatore che contraddistingueva il Napoli degli anni ’80 e’ probabilmente l’abitudine alla pressione mediatica giocando con dei veri dei del pallone, il sacrificio a tagliare legna per i compagni ed inserirsi, la convinzione di essere un grande giocatore talentuoso in grado di fare la differenza in ogni modo e in qualsiasi momento, la grandissima personalita’ e sfrontatezza del giocatore di Latina. Se il Gabbia riuscira’ ad appropriarsi di questi elementi che hanno caratterizzato la storia del suo predecessore e riuscira’ a scrollarsi di dosso l’ingombrante fardello di giocatore ancora inesploso , il Napoli avra’ trovato un tornante con i fiocchi per far rifiatare Callejon(proprio come il Carnevale Maradoniano), ed in chiave Europei l’Italia di Conte (sempre sensibile ai giocatori polivalenti), avra’ un giocatore maturo che potra’ fargli comodo in qualsiasi momento della partita. Facendo i debiti scongiuri, Carnevale regalo’ la matematica certezza del primo scudetto segnando il goal contro la Fiorentina di Roby Baggio, speriamo che anche Manolo ci regali le stesse emozioni…tricolori.
A cura di Gianluca Conte