Li sbaglia l’attaccante, li para il portiere…Il dubbio c’è sempre quando c’è di mezzo il dischetto del rigore. Graziani ricorda i rigoristi compagni di squadra e di nazionale, e ammira qualche “rigorista” di oggi
Ma cosa scatta nella testa di un rigorista quando mette la palla sul dischetto? «È una questione mentale. L’aspetto psicologico è tutto».
Un consiglio per migliorare la tecnica? «Durante la settimana devi sempre allenarti cambiando i portieri. Pulici e io calciavamo a tutti i 3 portieri perché ognuno di loro aveva le sue caratteristiche».
Da giocatore, qual è stato il compagno che li calciava meglio? «Paolo Pulici era eccezionale, aveva una calma e una freddezza apparentemente strepitose. Quando c’era un rigore al 1’ o al 92’ non faceva una piega. In Nazionale mi piaceva molto Savoldi: era spettacolare perché guardava il portiere negli occhi fino all’ultimo secondo».
E tra quelli che li calciano oggi? «Balotelli ha un modo di calciare molto particolare e mi piace come li batte Ilicic: calmo e freddo».
È stato più difficile giocare in coppia con Pulici o condurre una trasmissione in tv con Katia Vitale? «Con Paolo avevamo un’intesa meravigliosa. La trasmissione con Katia è piacevole e divertente, sono di supporto, la padrona di casa è lei. Katia è molto più brava di me: intelligente e furba. Sono stato fortunato: un ottimo compagno in campo e un’ottima compagna sul palco. Il feeling è come quello che c’era con Pulici, ci intendiamo».
Tratto da Il Mattino