La questione rigori tiene banco, soprattutto da quando a Bergamno sul dischetto non è andato Higuain. Ciccio Graziani ricorda i suoi, di rigori, belli e dolorosi…
E lei è uno che non ha mai avuto paura di tirare un calcio di rigore? «No, mai. Ne ho sbagliati anche io, ahimè anche in momenti memorabili, ma li ricalcerei tutti, perché credo che sia nella natura di ogni attaccante».
Il più importante fu quello sbagliato nella finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool? «È sicuramente quello che ricordo di più. Tra stanchezza e tensione nervosa, sentivo molto la responsabilità. Sbagliai perché avevo calcolato male il modo di calciare. Mi sono posto con il corpo sbagliato e il risultato lo ricordano tutti».
Ma lei il suo primo rigore se lo ricorda? «Ero nell’Arezzo e avevo 20 anni: giocavamo in casa contro il Bari, eravamo sullo 0-0 mancavano 10’ dalla fine. L’arbitro ci fischiò un calciodi rigore a favore e mi defilai subito. A quel punto, però, sia il capitano che l’allenatore Ballacimi dissero che dovevo tirarlo io. Misi la palla sul dischetto e feci gol».
Tratto da Il Mattino