Mondonico: “Vincere aiuta a vincere e il Napoli deve imparare in fretta se vuol essere all’altezza del vertice”

Emiliano Mondonico, è rimasto legato al Napoli pur avendolo allenato in un momento non facile della sua storia: nel campionato 2000-2001 per sostituire Dzenek Zeman. Il tecnico bergamasco ha rilasciato un’intervista a Il Roma per fare un bilancio di questa prima parte del campionato 2015-2016.

Mondonico, la rosa del Napoli ha bisogno di ulteriori innesti?
“Non credo, perché per qualità e caratteristiche, la squadra è tra le
migliori fra le grandi del nostro campionato. Forse il centrocampo
avrebbe bisogno di un altro elemento, ma che non debba sostituire uno
dei titolari. Francamente non vedo come si possa fare meglio di Allan,
Jorginho e Hamsik in questa prima parte di stagione. Magari, però,
un’alternativa di maggiore spessore per farli rifiatare ci vorrebbe”.

Dunque, chi è la favorita per lo scudetto?
“Dico Juventus: è la squadra più abituata a vincere, rispetto a Inter,
Fiorentina e Napoli. Per intenderci, una vittoria della Juve non fa
notizia, ormai; sembra quasi una cosa normale. E se è vero che vincere
aiuta a vincere, anche questo è un altro fattore a favore dei bianconeri”.

Alle spalle della Juve, invece?
“Subito dopo viene l’Inter, per la profondità e la qualità
dell’organico. Poi, ci sono Napoli e Fiorentina, che non sono ancora
pronte per arrivare fino in fondo. Specialmente i viola, che più
facilmente hanno passaggi a vuoto: l’eliminazione dalla Coppa Italia ne
è un esempio. Il Napoli deve cominciare a vincere per essere del tutto
all’altezza”.

Quale squadra l’ha impressionata fino ad ora per il modo di giocare?
“Parto dall’idea che la squadra migliore è quella che trova il modo per
far rendere al meglio i propri giocatori. E in questo senso Napoli,
Juventus e Fiorentina stanno ottimizzando ciò che hanno a disposizione.
C’è da chiedersi se si può fare di più e la squadra di Sarri non ha
ancora espresso il massimo del proprio potenziale”.

Cos’è che va migliorato?
“Partendo dalla partita di Bergamo, credo che Higuain possa essere
sfruttato ancora di più. In un paio di occasioni, Insigne ha cercato la
porta piuttosto che servirlo. Questo per dire che si può giocare ancora
di più per l’argentino”.

Da allenatore avversario, come proverebbe a fermare il Napoli?
“Tanta densità nella propria metà campo. Gli azzurri vanno in
difficoltà quando gli avversari si compattano centralmente, come ha
fatto la Roma. Questo limita molto il fraseggio stretto e gli attaccanti
fanno fatica ad inserirsi; infatti, le poche occasioni avute dal Napoli
sono arrivate dagli inserimenti di un centrocampista, Hamsik. In questo,
inoltre, si vede la differenza con il calcio europeo: a livello
internazionale, non si trova mai una squadra che gioca per far giocare
male gli avversari. Ognuno prova a mettersi in mostra affrontando la
partita a viso aperto. Giocare meglio del Napoli è difficilissimo, ma
giocando una partita tignosa li si può mettere in apprensione. Ho sempre
pensato che quando si affronta una squadra più forte, non deve essere
una bella gara, perché in quel caso vince sempre la squadra più forte.
Quando l’agonismo ha la meglio sugli altri aspetti della partita, senza
permettere gli uno contro uno, allora la squadra ‘inferiore’ può anche
vincerla”.

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