M aurizio Sarri di recente aveva chiesto delucidazioni in merito ai reali obiettivi del Napoli, che da tempo è in piena lotta scudetto ma che oggettivamente ha un organico da puntellare per poter arrivare lontano su tre fronti. Da ieri il tecnico toscano sa che arriveranno almeno due rinforzi e che dovrà puntare alla Champions. Il presidente De Laurentiis parlando a Kiss Kiss Napoli ha messo le cose in chiaro e formulato promesse in vista di gennaio: «Sono sei anni che disputiamo le competizioni internazionali, ma adesso voglio tornare nell’Europa che conta. Questa è la mia ambizione e quindi dobbiamo rafforzarci, come faranno anche gli altri, visto che non competiamo da soli».
LA ROSA E LE SPINE – Dunque, De Laurentiis vuole il Napoli tra le prime tre a fine stagione e per questo si dice pronto ad investire: «In estate ho fatto la scelta migliore – dice con riferimento al suo duo composto da Sarri e Giuntoli -, speriamo di fare le scelte giuste anche a gennaio». Non sarà facile comprare calciatori in grado di garantire un salto di qualità, ma un centrocampista ed un difensore di valore servirebbero, anzi serviranno, per completare la rosa a disposizione di Sarri: «Mi sono innamorato di un calciatore che però sarà più facile prendere a giugno (il riferimento dovrebbe essere a Klaassen dell’Ajax ndr), allora stiamo virando su un obiettivo diverso per l’immediato senza mollare l’altra pista per la prossima stagione. Io voglio fare due acquisti, poi potrei farne un terzo per giugno. Annaffieremo la rosa per rinvigorirla e taglieremo le spine». Il riferimento è a De Guzman, sempre vicino al Bournemouth, Zuniga (che vorrebbe restare in Italia) ed Henrique, che adesso deve convincere il Flamengo a formulare una offerta al a Napoli.
I PROFILI – De Laurentiis ha affidato a Giuntoli la ricerca della mezzala che dovrà sostituire Hamsik quando lo slovacco avrà bisogno di rifiatare. Di conseguenza, il direttore sportivo azzurro cerca un «tuttocampista» che abbia qualche gol nei piedi. «Il problema – ha spiegato De Laurentiis – è che credo sia difficile trovarne di più bravi dei nostri, a meno che non andiamo a prendere un trentenne che non ci garantisce più di due anni a certi livelli. Non possiamo però neppure prendere un ventenne perché l’allenatore non lo impiegherebbe subito. Qualcosa comunque faremo ma non dobbiamo dimostrare la nostra forza soltanto comprando, dobbiamo essere bravi anche nel gestire e lo spogliatoio senza farlo diventare un gruppo di leoni che si sbrana». In questo Giuntoli si sta dimostrando davvero maturo. Adesso sta dragando il mercato, sottoponendo a tecnico e presidente una serie di nomi che sono al vaglio. Da Rabiot ad Andrè Gomes passando per il sempreverde Kramer, i profili internazionali sono tutti a costi elevati o difficili da convincere. Più agevole arrivare ad Henriksen dell’Az Alkmaar anche se Sarri farebbe carte false per riavere ai suoi ordini Vecino, che la Fiorentina non intende cedere.
COPPIA VINCENTE – Ci saranno innesti, decisiva però si è già rivelata la conferma di Higuain. Sarri ne sta esaltando le doti, De Laurentiis se li gode entrambi: «Con il Pipita e con la sua famiglia siamo in grande sintonia. Sarri ha lavorato affinché il gioco della squadra potesse favorire al massimo Higuain. Questo ha creato un bel rapporto tra i due ed è splendido vedere Higuain abbracciare Sarri dopo un gol. Non è stato il solo a compiere questo gesto perché Sarri con la sua umiltà ha creato un gruppo nel quale tutti sentono funzionali al progetto. Vedrete, ad esempio, che adesso Gabbiadini rientrerà e farà tantissimi gol».
PROBLEMA STADIO – L’ottimismo del presidente De Laurentiis è alimentato dai risultati. Meno entusiasmanti le prospettivi per il San Paolo, con la firma della convenzione che tarda ad arrivare mentre stanno scadendo i 45 giorni concessi al club per sciogliere alcuni dubbi sullo studio di fattibilità per la ristrutturazione dell’impianto: «La legge fa acqua da tutte le parti perché gli stadi dovrebbero essere dati alle società di calcio alla cifra simbolica di un euro dato che poi i club dovrebbero occuparsi della ristrutturazione degli impianti. Per me anche i biglietti costano troppo per uno spettacolo di un’ora e quarantacinque minuti, immagino un intrattenimento più lungo ed uno stadio come un teatro. Mi sembra difficile che il 2016 possa essere l’anno buono per avere un San Paolo nuovo». Fonte: Gianluca Monti (GdS)