Alla fne degli anni ’80, inizio 90′ era uno dei tre tenori azzurri. Semplicemente Alemao. Adesso è a San Paolo, in Brasile, a godersi il Natale.
Che idea si è fatto di questo Napoli? «Di una squadra che ha fatto qualche altro passo in avanti rispetto al passato ma che adesso non deve perdere l’occasione di diventare ancora più forte».
E come? «C’è il mercato. Prenda gli uomini giusti che possano dare una mano al progetto».
Quelli di adesso non bastano? «No. Credo che già negli ultimi anni proprio la mancanza di alternative valide abbia impedito al Napoli di conquistare lo scudetto».
Quando per esempio? «Beh, il Napoli di Cavani e Lavezzi con una rosa un po’ più ampia avrebbe potuto conquistare il titolo».
Segue la serie A con passione? «Nel mio cuore c’è sempre e solo il Napoli: il campionato italiano non è più quello degli anni ’80, quando tutti avrebbero fatto carte false per venire a giocare. Dunque, non è che abbia visto tantissime partite delle altre rivali degli azzurri».
Avrà visto, però, l’Inter e la Juventus? «Ci sono sempre loro con cui fare i conti. È un torneo apertissimo, loro hanno delle rose molto ampie e queste le rende in vantaggio rispetto al Napoli».
Ci sono cinque squadre in 4 punti: era da 13 anni che non accadeva in Italia. «Negli ultimi tempi c’era solo la Juventus ed era diventato un po’ tutto molto noioso. Adesso questa competizione dà “alegria”, dà voglia alla gente di andare allo stadio per vedere le partite».
Come si affronta l’euforia dei tifosi del Napoli? «È benzina, non è un problema. Mi fa ridere chi dice che la passione dei napoletani non aiuta a vincere. Io ho sempre amato quell’affetto: mi dava una carica enorme ritrovarmi tutta quella gente in trasferta. E credo che anche adesso è così».
26 anni dopo, dunque, il Napoli può tornare a vincere lo scudetto? «L’ho detto: a patto che si muova sul mercato e porti dei ricambi validi come lo sono i titolari. Noi eravamo una rosa di grandissima qualità».
Alemao, insomma, non manca molto a questo Napoli per sognare? «Vincere lì è difficile ma bellissimo. Dà una felicità unica perché sembra sempre di avere tutti contro».
Tratto da Il Mattino