Capocannoniere, uomo decisivo. E’ l’uomo intorno al quale vivono i sogni di un’intera tifoseria che sfatato il tabu di Bergamo non vuole sapere di accantonare sogni ed obiettivi. Higuain si rivela proprio quando il Napoli ha bisogno di lui. Si rivela quando gli azzurri scivolano in un pareggio che sa di eternità in un campo che la storia consegna agli azzurri con la scritta “ostico”. Si rivela e svela le ambizioni azzurre con un colpo di testa su schema da calcio d’angolo sul primo palo. Fa il 2-1 , inventa anche il terzo goal scacciando via ogni paura di rimonta di una squadra che gioca in dieci uomini per una follia di Jorginho. Higuain salva il Napoli dai suoi stessi limiti nel momento in cui sembra scivolare nella paura di non portare a casa la partita. E’ in questi istanti che si rivela il campione e l’uomo. E’ in questi istanti che si capisce se una squadra è semplicemente bella o fa della sua bellezza un’arma che distrugge. E’ Higuain la linea di confine tra una squadra che gioca bene ed una squadra che sa anche vincere. Intorno gli ruota un Napoli che manovra, accorcia, soprattutto il secondo tempo insegue le seconde palle con Hamsik e copre la profondità con Callejon attraverso Insigne che cerca lo scambio continuo il Pipita. Segna Marek che ha il tempo di sbagliarne un altro di rigore in un finale che ormai conta pochissimo ai fini del risultato. Nel mezzo c’è un Napoli che sa essere bello ed irresistibile soprattutto quando entra Mertens che accende la partita come lui solo sa fare. Sarà un Natale sereno per ogni tifoso azzurro, Bergamo santifica una squadra che oggi non si può nascondere. Attacco da record, si sogna.
A cura di Alessandro Tullio