Guglielmo Stendardo: “Io tifo per il Napoli, ma oggi niente sconti. Sarri ha costruito una squadra a sua immagine e somiglianza”

Il difensore dell'Atalanta non teme Higuain e compagni

il Napoli e Higuain,ma è stato molto peggio quando ho fatto l’esame per diventare avvocato». Guglielmo Stendardo non è tipo da lasciarsi scoraggiare. Non fosse il difensore centrale dell’Atalanta che oggi affronta gli azzurri, probabilmente sarebbe in curva a gli Azzurri d’Italia a vedere la squadra dove ha mosso i primi passi e per cui non ha mai nascosto di fare il tifo.

Eppure, negli ultimi anni non ha mai fatto sconti? «Qui a Bergamo non ne facciamo a nessuno. Abbiamo sbagliato fino ad adesso in casa nostra solo la gara con il Torino poi per il resto ne abbiamo vinte cinque. Credo che con un po’ di fortuna in più e qualche cartellino rosso in meno avremmo potuto occupare persino una posizione più alta in classifica».

Reja sembra aver dato all’Atalanta una marcia in più? «È così. In pochi sono capaci di motivare e caricare un giocatore come fa lui. Noi siamo passati dal 4-4-2 dello scorso anno a un 4-3-3 che probabilmente esalta meglio le caratteristiche di certi nostri giocatori. Soprattutto in attacco».

In pratica due squadre che giocano in maniera simile? «Beh, si fa per dire: il Napoli ha Higuain, Callejon, Hamsik… e mi fermo qui.Le differenze, poi, alla fine le fanno sempre le individualità».

Meno faticoso fare l’esame per avvocato o fermare il Pipita? «L’esame!Ho preso l’abilitazione un anno fa alla Procura di Salerno,preparandomi in sei materie complicatissime, studiando in ritiro, senza sosta. Quando affronti un campione come lui sa che magari c’è la squadra che può darti una mano. Ma davanti ai prof di una commissione sei solo tu. E basta». Reja è infuriato con gli arbitri.

Che fa, li difendono? «Devo dire che qualche decisione non è del tutto condivisibile.Ma adesso andiamo avanti per la nostra strada: l’obiettivo è la salvezza da raggiungere il prima possibile.Non pensiamo ad altro».

Il futuro è già deciso? «Mano.Perché per prima cosa voglio giocare ancora a lungo. Zanetti si è ritirato a 40 anni, magari lo faccio anche io… Poi dopo potrei fare un concorso. Oppure occuparmi di diritto sportivo. Intanto studio le sentenze della Cassazione e della Corte costituzionale:perché il diritto è in continua evoluzione».

Avvocato,come si difende con questo Napoli? «Con accortezza, senza mai mollare un metro.E consapevoli che davanti a noi c’è l’attaccante più forte del mondo».

Giuste le critiche per le gare con Bologna e Roma? «Scherziamo? Sarri sta facendo delle cose eccezionali.Sapevo che non avrebbe fallito a Napoli,ma non credevo che in quattro mesi sarebbe riuscito a costruire una squadra a immagine e somiglianza delle sue idee. Proprio come a Empoli».

Il Napoli a Bergamo ha sempre sofferto? «Ma anche noi nelle gare a ridosso delle feste di Natale tradizionalmente non brilliamo mai. Per me è una partita speciale:è la squadra della mia città, dove sono cresciuto calcisticamente e che mi ha fatto debuttare in serie A quando avevo soltanto 17 anni».
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