Como-Avellino 0-1, Tesser esalta i suoi: “Grande applicazione di tutti”

Attilio Tesser va di corsa: in senso stretto, visto che l’Avellino deve lasciare lo stadio rapidamente per prendere l’aereo di ritorno, ma anche perché adesso è ora di recuperare il tempo perduto. Quanto a risultati, soprattutto lontano dal Partenio. Diciamo che è un buon inizio, aver sciolto l’impasse fuori casa. Tre vittorie di seguito in prossimità della fine del girone di andata, fanno degli irpini una squadra decisamente tirata a lucido. «Siamo un gruppo da combattimento, ci sono i mezzi per lottare fino all’ultimo in prospettiva salvezza», dice l’allenatore dopo il blitz dell’Avellino al Sinigaglia.
APPLICAZIONE. Quindi piedi per terra, anche in nome di una partita affrontata con umiltà e sacrificio. Ce n’è abbastanza per considerare l’Avellino un collettivo tornato in salute, dopo un accenno di crisi. Tesser mette via indicazioni e, per quanto possibile, guarda avanti. Ci sono ancora due partite prima del giro di boa («Fino ad allora non guarderò la classifica», spiega Tesser) e di poter pensare, magari, che agli irpini possa andare stretto l’obiettivo della permanenza in B. Meglio non volare troppo con le intenzioni, per adesso. Piuttosto, la partita di Como lascia in eredità l’infortunio a Mokulu («Distorsione al ginocchio, non credo che recuperi», rivela il tecnico durante la conferenza stampa) e l’espulsione dalla panchina di Soumare, per proteste: entrambi salteranno l’impegno di martedì con l’Entella. Intanto al Sinigaglia, c’è spazio per concentrare in pochi minuti l’analisi su un Avellino compatto quanto basta a sottomettere il Como. «Sono punti importantissimi per noi, che in trasferta abbiamo faticato più del previsto», prosegue Tesser. «Tutti hanno messo applicazione: abbiamo fatto più noi del Como, concedendo poco nel primo tempo per poi avere due palle-gol sull’1-0 che potevano chiudere la partita. Forse c’era anche un rigore per noi all’inizio, del resto non ne abbiamo ancora ricevuto uno in questo campionato».
Il jolly lo pesca Nitriansky, alla quarta partita consecutiva da titolare. Il ceco festeggia con sei giorni di ritardo i suoi venticinque anni: li ha compiuti domenica scorsa. «E’ stata una sorpresa un po’ per tutti», osserva Tesser. «In allenamento non tira le punizioni, ma calcia spesso dalla distanza. Bastien sulla trequarti è uno che supporta bene la squadra, fa un grande lavoro di raccordo col centrocampo. Non possiamo spenderci in un parallelo con Insigne, perché si tratta di due tipologie di gioco diverse».
COMO A PICCO. Gianluca Festa arriva piuttosto sconsolato all’appuntamento coi cronisti. Il Como non ne azzecca una, quando dovrebbe. «Dobbiamo arrestare questa caduta libera, ma non è una squadra rassegnata», assicura l’allenatore sardo dopo la sconfitta con l’Avellino. «Abbiamo i nostri limiti e si cercherà di intervenire sul mercato: alcuni cambiamenti sono già in programma, ho parlato con la società. Di sicuro, manca a livello mentale un risultato importante da cui ripartire. Ma so cosa vuol dire, perché mi è successo a Cagliari di fare nove punti nel girone di andata e poi salvarmi».

Corriere dello Sport

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