Il Napoli si conferma rullo compressore nelle coppe ed a farne le spese, questa volta, è l’Hellas Verona, regolato con un 3 a 0 che non ammette repliche. È coppa Italia, d’accordo, quindi niente incontri internazionali, ma la musica non cambia, nonostante l’atteggiamento rinunciatario degli scaligeri. Sarri da spazio alle seconde linee, ossia quei calciatori impiegati per lo più in Europa League, lasciando un solo titolare per reparto: Reina, Koulibaly, Allan ed il Pipita Higuaìn. Nel mercoledì di coppa sono due le notizie più esaltanti. La prima è che la porta di Reina è rimasta inviolata per la quattordicesima volta in questa stagione, confermando il trend assolutamente positivo rispetto al biennio rafaelita. La seconda e forse ancora più incoraggiante, è che dei tre gol messi a segno dal Napoli, nessuno porta la firma di Higuaìn, con buona pace di coloro che vedevano la squadra di Sarri dipendente dai gol del bomber argentino. Non c’è dubbio che il Pipita sia il valore aggiunto della squadra azzurra, la punta di diamante del Napoli che, con i suoi gol si spera, che possa raggiungere traguardi ambiziosi. Tuttavia troppo presto i soliti criticoni avevano sentenziato che il Napoli fosse Higuaìn-dipendente, ma la prestazione di mercoledì ed i gol di Mertens, El Kaddouri e Callejòn hanno zittito, al momento, le crtitiche dei soloni di turno. Le prestazioni più che positive di elementi quali Mertens, Valdifiori e Strinic sono la ciliegina sulla torta dell’ottimo lavoro che mister Sarri sta svolgendo alla guida del Napoli. In particolare, Mertens ha superato definitivamente l’infortunio e sembra ispirato come non mai, Valdifiori continua a mostrare progressi rispetto alle prime apparizioni e, oggi, rappresenta più che un’alternativa a Jorginho nel ruolo di play maker, mentre Strinic ha definitivamente mandato a memoria il Sarri-pensiero e la sua dipartita a gennaio sembra scongiurata. Si allarga, quindi, il numero delle alternative valide, per il tecnico di Figline, in vista del campionato che deve rimanere il primo obiettivo stagionale. Con il successo sull’Hellas, il Napoli stacca il biglietto per i quarti di coppa Italia dove troverà sulla propria strada ancora l’Inter, per una nuova sfida che si aggiunge e che infiamma ulteriormente quella per il tricolore. Archiviato il successo in coppa Italia, testa al campionato e ad una vecchia conoscenza degli azzurri, Edy Reja. Il tecnico goriziano è stato artefice della risalita del Napoli, dall’inferno della terza categoria, fino all’ottavo posto in serie A. Un cavalcata senza soste, che restituitì la squadra azzurra al calcio che conta e che le spetta. Domenica a Bergamo la squadra azzurra saluterà il 2015 con l’ultimo impegno prima del rompete le righe per le festività natalizie, con il preciso obiettivo di tornare alla vittoria, dopo il misero punticino racimolato nelle ultime due partite. Ma quello di domenica sarà un impegno tutt’altro che semplice, visto l’ottimo torneo che sta disputando la squadra orobica e l’ambiente molto ostico per i colori azzurri. Un nuovo esame di maturità per Sarri e per la squadra che sarà, presumibilmente, schierata con il collaudato undici di titolari. Non sono escluse sorprese dell’ultima ora: nessuno si meraviglierebbe di vedere Mertens e Valdifiori in campo con Jorginho e Insigne spettatori dalla panchina…domenica lo scopriremo. E sapremo anche se il Napoli ha superato la paura di vincere e le vertigini da eccessive alture. Sebbene la partita non si prospetta semplice, un successo permetterebbe al Napoli di salutare l’anno 2015 al secondo posto ed a non meno di quattro lunghezze dall’Inter capolista.
Riccardo Muni