Lega Pro, la Casertana inciampa ad Andria

Andria-Casertana 2-0

F.ANDRIA (3-5-2): Poluzzi 6; Aya 6 Stendardo 6,5 Ferrero 6; Tartaglia 6,5 Strambelli 6,5 (40′ st Matera sv) Bisoli 6,5 Onescu 7 (50′ st Garcia sv) Cortellini 7,5; Grandolfo 6 (47′ st Bangoura sv) Cianci 6. All.: D’Angelo.
CASERTANA (3-5-2): Gragnaniello 6; D’Alterio 6 Idda 6,5 Murolo 5; Mangiacasale 5,5 De Marco 5,5 (23′ st Negro 6) Rajcic 5,5 Capodaglio 6,5 Tito 5,5 (40′ st De Filippo sv); Alfageme 5,5 Diakite 5,5 (31′ st Ciotola sv). All.: Romaniello.
Arbitro: Pagliardini di Arezzo.
Guardalinee: Fabbro e Zinzi.
Marcatori: 36′ pt Cortellini, 16′ st Cianci.
Espulsi: 10′ st Murolo (C) per doppia ammonizione. 27′ st Cianci (A) per fallo di reazione.
Ammoniti: Aya (A), Stendardo (A), Negro (C), Tito (C), Onescu (A).
Note: al 30’ st allontanato il tecnico Romaniello (C) per proteste. Spettatori 2.730 per un incasso complessivo di 22.412,60 euro. In curva sud circa 100 tifosi ospiti. In tribuna Pierpaolo Bisoli, tecnico del Perugia, papà di Dimitri centrocampista dell’Andria. Angoli 6-2 per la Casertana. Recupero, 1′ pt, 5′ st.

Scacco alla capolista. L’Andria sfodera una delle sue migliori prestazioni e stende la Casertana con pieno merito. Gara bella e a tratti spettacolare, durante la quale entrambe le squadre non si sono risparmiate. Bene la Casertana nei primi 20’. La formazione di Romaniello si è disposta in campo compatta e rapida, anche se le assenze del bomber De Angelis e di Mancosu e Agyei a centrocampo alla lunga si sono fatte sentire. L’Andria ha risposto con un modulo speculare, lo stesso adottato nelle ultime gare, ma si è lasciata preferire sia sulle fasce che nella zona nevralgica del centrocampo, dove ha costruito parecchio di più dell’avversario. In avanti, finché è rimasto in campo, il giovanissimo Cianci ha fatto la differenza e avrebbe potuto festeggiare il suo primo gol in campionato e tra i professionisti con la palma del migliore in assoluto. La sua prestazione è stata però macchiata da un’ingenuità che gli è costata il cartellino rosso diretto.
La cronaca. Il primo pericolo lo corre l’Andria al 12′ su colpo di testa di Murolo imbeccato da un calcio di punizione. Poluzzi si salva con l’intervento più difficile di tutta la gara. L’Andria prova a rintuzzare la caparbietà iniziale della Casertana. Cianci risponde a Murolo con una mezza rovesciata in area che trova Gragnaniello pronto alla facile parata. Per i padroni di casa comincia a funzionare l’asse di destra composto da Strambelli e Tartaglia. Grandolfo prova un paio di volte a impensierire il portiere campano con scarsi risultati. Proprio da una palla rubata da Strambelli a destra parte l’azione del vantaggio dell’Andria. Tartaglia si invola, Rajcic manca la chiusura perché l’avversario è più veloce. Il cross del laterale trova il destro di Cortellini per il vantaggio.
Da questo momento in poi l’Andria domina la scena. La reazione della Casertana è poco lucida e gli attaccanti, mal serviti, non trovano lo spazio per il tiro a rete. A inizio ripresa Murolo intercetta la palla con un braccio, volontariamente per l’arbitro. Secondo giallo per lui e Casertana in dieci. Dopo appena 6’ Cianci, lanciato da Onescu sul filo del fuorigioco, dribbla anche il portiere in uscita, si aggiusta la palla sul sinistro e la depone nella rete sguarnita. L’Andria a questo punto è padrona del campo. Romaniello protesta e viene espulso. La gara sembra ormai finita, anche perché la Casertana non riesce a trovare l’idea giusta per impensierire la retroguardia di casa. La reazione d’orgoglio della capolista però produce qualche frutto. Al 23′ su punizione da oltre venti metri Idda colpisce il palo alla destra di Poluzzi. E qualche minuto più tardi Cianci si fa espellere per una manata sul collo di un avversario. La ristabilita parità numerica suona come un invito alla Casertana ad osare. Il recuperato Negro, da poco entrato, si fa intraprendente nei minuti finali. Dentro anche Ciotola. La capolista guadagna qualche calcio d’angolo, ma l’Andria è attenta in tutti i reparti e riesce a gestire bene la gara senza mai correre nessun serio pericolo.

Corriere dello Sport

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