Premesso che queste pagine dovrebbero raccontare di calcio e di Napoli in particolare, è pur vero che nelle pieghe (malsane) del mondo del pallone, sport nazional-popolare, si fomentano movimenti spontanei sub culturali che fanno dell’antinapoletanità il proprio credo irriducibile. Con gli azzurri già abbondantemente qualificati al prossimo turno di Europa League e con il big match tra gli azzurri e la Roma alle porte, sembra giusto denunciare un fenomeno in continua ascesa: il razzismo strisciante nei confronti di Napoli. Anche al Dall’Ara di Bologna abbiamo assistito al solito ignobile e patetico spettacolo messo in atto dai bolognesi. Dai soliti cori inneggianti al Vesuvio a quello che anche Salvini, leader della Lega, ha dimostrato di ben conoscere. Chi continua a definire goliardia, tali oscenità, si rende complice di atti di razzismo. Anche a Bologna saranno stati solo qualche centinaio di esagitati che non rappresentano l’intera tifoseria e l’intera città, così come a Verona, a Milano, a Firenze come a Torino e via dicendo. Ma nessuno si rende conto che sommando queste sparute centinaia di esagitati, si raggiunge un numero considerevole di razzisti? L’Italia è un paese che si prodiga per festeggiare il 25 aprile come simbolo di libertà e di antirazzismo però rimane un paese profondamente ignorante, anche nella politica e tra le istituzioni. E lo dimostra quel sindaco di un piccolo paese della Toscana che pone una corona per commemorare le vittime delle foibe, dinanzi al monumento per le vittime del fascismo, a pochi metri dal monumento giusto. Quindi nessuno si meraviglia del coro ‘goliardico’ di Salvini, rappresentante delle istituzioni e pagato (…e anche troppo!…) con i soldi anche dei napoletani. Proprio questa ignoranza che si traduce in razzismo nei confronti dei napoletani si vuole denunciare con queste righe ed in queste pagine e lo faremo sempre. Non saremo mai razzisti a nostra volta e non ribatteremo mai alla stessa maniera chi ci odia perché siamo napoletani. Ma denunciamo, facciamo aprire gli occhi alle persone e non ci arrenderemo mai all’idea che ‘tanto è normale, va bene così’… NO MAI!!! Chi ha toccato un punto bassissimo di barbarie verbale è stato un quotidiano nazionale, commentando la rapina subita dall’interista Icardi; rapina avvenuta a Milano. Secondo il quotidiano: ‘…a rapinare Icardi sarà stata quasi certamente una banda di napoletani che spesso vanno a delinquere in trasferta…’ Ma non è razzismo questo? E chi si indigna, chi fa partire querele? Nessuno! Di fronte a tale barbarie verbale e tanta ignoranza, non fa specie che le gesta dei ragazzi di Sarri passino in secondo piano, lasciando le luci della ribalta al tentativo di rimonta dell’Inter a Napoli e nessuno si meraviglia del fatto che la sconfitta del Napoli, in quel di Bologna, sia quasi una vittoria per il belpaese che odia Napoli e che, oramai, di bello ha davvero molto poco. L’ultimo pensiero è per Arrigo Sacchi che, nei giorni passati, ha dapprima elogiato l’organizzazione di gioco che Maurizio Sarri ha saputo dare al Napoli e, successivamente, ha detto che lo scudetto a Napoli sarebbe pretendere l’impossibile perchè “…la mentalità vincente è un fattore che vive nelle strutture della società, che si respira nell’ambiente. Quanti sono i giocatori del Napoli che hanno vinto qualcosa di importante nella loro carriera?…” Quando qualcuno gli ha ricordato che neppure nel suo Milan c’era una folla di vincenti, il tecnico di Fusignano ha ribadito che sebbene “…nessuno si era mai piazzato neppure tra i primi dieci nella classifica del Pallone d’oro, tutti capirono che l’organizzazione del gioco non è il nemico del giocatore, ma è come il bastone per un anziano…”. Ma non era l’organizzazione del gioco il più grande merito di Sarri sulla panchina azzurra? Caro Sacchi, il troppo stress accumulato nei suoi anni da allenatore, causa del suo ritiro anticipato dal mondo del calcio, comincia a giocarle brutti scherzi…evidentemente!
Riccardo Muni