José Manuel Reina risponde live alle domande della redazione e dei lettori de Il Mattino. Il portiere è stato presentato come «uno dei protagonisti del Napoli calcio, tra i più amati dai napoletani». Difficile obiettare, in quanto Reina è senz’altro un idolo dei tifosi azzurri.
Veniamo da una sconfitta ma il clima è ancora di passione ed effervescenza. Come stiamo? Stiamo bene, la squadra e i tifosi possono stare tranquilli. Parlare dopo la sconfitta è più delicato. Per ora siamo abbastanza contenti per quello che abbiamo fatto.
L’allenatore si è arrabbiato? È normale quando si perde non c’è nulla da dire. C’è stato un calo di tensione, la porta sembrava imbattibile, ma gli avversari erano forti. Qualcosa non ci ha fatto bene. Abbiamo rivisto la partita per non ripetere più gli stessi errori. È bene ripartire con una partita importante come la Roma.
Il Napoli puo vincere lo scudetto? Non abbiamo mai detto questo, siamo stati al primo posto per una giornata. Andiamo avanti partita dopo partita.
Ormai sei napoletano, ti stai allenando per fare l’allenatore? Hai 5 figli e gestisci uno spogliatoio. Sei un uomo immagine della città? Sono felicissimo di essere a Napoli, mi godo gli amici e la città. Nel futuro non so cosa accadrà. L’amore per la città è scoppiato nel primo anno ma non nelle prime due settimane. Quando conosci e capisci la città ti entra nel cuore. A Monaco non potevo stare senza Napoli, sono due città diverse.
Come si vive in una città come Napoli? Mica qui ti picchiano! La gente ormai si è abituata. Devi accettare questa città. È bello vedere la gente che ti ringrazia e che ti ferma in strada. Quando sei con i figli può diventare pesante ma io non mi voglio certo nascondere.
C’è qualcosa che non sopporti di Napoli? Nulla.
Come vedi Sarri? Il mister non solo insegna calcio ma arriva al cuore come un padre, è uno che parla in faccia. Mi piacciono le persone così. È trasparente, ci vogliono persone così. Lui è una persona che sa gestire lo spogliatoio, una cosa non facile. Tutti i calciatori sono egoisti, il suo è un lavoro difficile. La migliore cosa che Sarri ha è che dice le cose in faccia ed è in grado di gestire tutti noi.
Ti ha mai chiamato Benitez? Ci siamo sentiti, qualche volta per telefono, lui è felice per noi ma abbiamo avuto una conversazione privata. Non abbiamo certo parlato della fase difensiva.
Quale è il tuo obiettivo per la fine del campionato? Questa domanda va fatta nel mese di maggio. Per ora pensiamo a vincere domenica. Parlare ora di obiettivi sarebbe sbagliato, non dobbiamo metterci sotto pressione. Ora bisogna essere calmi e umili, lavorare tantissimo.
Sei tra i pochi abituati a vincere, quale è la pressione che senti? Quello che mi fa sentire la pressione è rappresentare bene la città e la società. Io sono un po’ più anziano rispetto ai miei compagni di squadra quindi vivo meglio la pressione.
La città come vi può aiutare? Con la calma e la pazienza: soprattutto quando si perde i tifosi devono starci vicino. Dopo la sconfitta, al bar, i tifosi mi hanno chiesto di non mollare. Tanti giocatori che sono passati da Napoli dicono che vincere a Napoli è molto difficile ma che vincere qui è speciale, diverso rispetto al resto del mondo.
La parata più bella? Contro l’Inter
Usi ancora la maglia di Balotelli come pigiama? Non uso solo quella di Balotelli ma quella di ogni giocatore con cui ho scambiato la maglia o il pantaloncino.
Quando senti cori razzisti contro Napoli, cosa provi? Credo che non si deve dare importanza a queste persone. Io voglio difendere la mia città, il mio popolo. Meglio non dare importanza agli scemi che così non fanno un favore al calcio.
Lavori al San Paolo? Lasciamolo così, è spettacolare con 60mila persone. A noi piace così.
A Napoli si vota per il sindaco, cosa chiederesti al nuovo primo cittadino? Magari aggiustare alcune strade che hanno le buche
Insigne è il più grande talento del calcio italiano? Deve ancora crescere ma ora è più regolare ed è importante per la squadra. Un giocatore come lui merita di sicuro la Nazionale.