Il Corriere dello Sport ha raggiunto Sebino Nela, ex difensore della Roma e del Napoli. Nela ha parlato del prossimo match di campionato che vedrà di fronte proprio gli azzurri contro i giallorossi.
Nela, il derby allo specchio… «Fare il pronostico in queste partite può soltanto esporti al rischio di brutte figure: ed io me ne guardo bene»
Il Napoli di Bologna. «Ha perso una partita. Ma la prestazione l’ha fatta. Certo, inizio traumatico, avversario che è venuto a pressarti e ti ha tolto le idee. Ma gli incidenti di percorso sono di
E’ un campionato senza padrone. «Ma con 5 pretendenti allo scudetto: Inter, Fiorentina, Napoli, Roma e Juventus. Lo dice la classifica: ognuna ha qualcosa di diverso, ognuna ha la possibilità di diventare protagonista».
Cosa ha il Napoli? «Innanzitutto il gioco, che rappresenta il carattere distintivo».
Cosa ha la Roma? «L’organico: che rimane di valore. Anche se certi momenti negativi possono dare un’impressione sbagliata, è una grande squadra».
Cosa lascia una sconfitta dopo 13 giornate? «Secondo me nessun tipo di contraccolpo, perché siamo al cospetto di uomini d’esperienza. Vanno gestite anche queste fasi, ma nel Napoli ci sono calciatori che hanno un passato al Real, chi a certi livelli ci sa stare».
Che sfida s’attende, considerati i vari aspetti? «Comunque bella. E’ una di quelle partite a cui non si può rinunciare. Ci sono gli ingredienti per divertirsi e tanta qualità in campo».
Lei che ha vissuto sia Roma che Napoli può dirlo: ma è così dura? «Sì, perché c’è una passione enorme in tutte e due le città. Chi veste quelle maglie, ne è consapevole».
Parlare di scudetto, a Napoli, sa di bestemmia (per citare Sarri)? «E’ il gioco delle parti e forse è giusto così. Quando vinci così tante partite e sei tra le prime, se resisti lassù poi diventa complicato fingere di vivere una realtà diversa. Alla lunga devi dichiararti».
Tra i 5 club citati, chi ha maggiori chanches di vincere? «Complicato dirlo, i fattori sono tanti: l’Inter è l’unica che non ha le coppe, potrebbe essere un vantaggio. Ma ci sarà da stare svegli sino all’ultima o la penultima giornata».
La Redazione