Ferrara: “Esistono sconfitte salutari, quella di Bologna lo è. Non è cambiato niente”

Molte squadre il lotta per il cosiddetto titolo di campione d’inverno. Lo scudetto che non significa niente, ma che nessuno vuole perdere. Ciro Ferrara ne conosce il bene, e il male, sa che è importante ma sa pure che non deve essere una fissazione. L’ex difensore dei due scudetti napoletani conosce anche le trappole di chi vola troppo in alto e poi cade all’ingiù. «Tranquilli, a Bologna è stata solo una battuta d’arresto. Il Napoli si rialzerà».

Ferrara, questo mezzo scudetto finto che si assegna a gennaio quanto può valere? «Se arrivi con sei o sette punti di vantaggio sulla seconda, tanto. Ma se ci arrivi con questo equilibrio, uno o due punti in più o in meno non cambiano poi tanto la situazione».

Il Napoli fa bene a credere allo scudetto? «Fa bene. Ma il guaio è che ci credono in tanti. Era da tempo che non si vedeva un campionato così difficile e che in poche giornate cambiasse così tanti padroni».

E la caduta di Bologna? «Non significa nulla, è uno scivolone che di tanto in tanto può capitare e che non deve essere vissuto dalla squadra e dall’ambiente come un ridimensionamento. A patto, però, che tutti capiscano gli errori commessi domenica».

Ovvero? «Non c’è una sola gara del nostro campionato che può essere affrontata senza essere al massimo della condizione fisica e mentale. Non c’è un solo spezzone di partita in cui si può pensare di controllare la situazione».

Esistono sconfitte salutari? «Eccome se esistono. Quella del Napoli a Bologna lo è. Come lo fu per noi quella a Firenze contro la Fiorentina nell’anno del primo titolo, con il gol di Monelli da metà campo: quel ko ci servì a capire tante cose. Nei giorni successivi ci guardammo in faccia, parlammo a lungo rendendoci conto che abbassare la guardia può essere devastante. Poi, venivamo pure dalla sosta di Natale…».

Vede delle analogie tra le due sconfitte lontane tra di loro quasi 30 anni? «A Napoli si torna coni piedi per terra solo dopo delle docce gelate. La serie A insegna che se si affronta un avversario con la convinzione che vincere è una formalità, si rischiano batoste da tutte le parti».

Sarri che deve fare adesso? «Né più né meno di quello che sta facendo. Credo che il tecnico del Napoli abbia detto fin da subitole cose giuste: la maturità di tutti sta nel non abbattersi, perché la corsa è ancora molto lunga e bisogna dare il giusto peso alle cose. D’altronde, Sarri non è bravo solo nel gestire le poche sconfitte rimediate fino ad adesso, ma soprattutto le vittorie. Cosa che a Napoli è altrettanto complicato». 

Tratto da Il Mattino

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