Prima di arrendersi, meglio provarle tutte. Anche affidarsi a Mamma Schiavona che, secondo un’antica leggenda, dall’alto del Santuario di Montevergine, ha da sempre il suo sguardo benevolo verso la valle in cui è Avellino. Con un vero e proprio blitz, anziché andare in ritiro per prepararsi alla nuova sfida di campionato, tecnico e calciatori hanno voluto rivolgere alla Madonna di Montevergine una preghiera interessata: dare possibilmente un’occhiata anche verso lo stadio Partenio dove giocheranno oggi una partita da dentro o fuori. Se non si fa risultato contro la Pro Vercelli, si apre ufficialmente una crisi tecnica che culminerebbe con l’esonero dell’allenatore. Di solito funziona così.
ESONERO MAI. Ad Avellino no. Qui funziona diversamente perché c’è un presidente che mai ha esonerato un allenatore. Uno Zamparini al contrario, insomma. Walter Taccone è nella compagine societaria da quando è stato rifondato il nuovo Avellino sorto sulle ceneri di quello fallito sette anni fa. Altri soci hanno rivestito, in passato, la carica presidenziale ma da quando è iniziato il suo turno, Taccone ha dato costantemente fiducia ai suoi allenatori. Dapprima con Bucaro, con il quale si concluse il rapporto al termine del campionato per dare il benvenuto a Massimo Rastelli, per tre anni alla guida della squadra irpina con una promozione in B e due permanenze tra i cadetti. Sarebbe rimasto altri tre anni se il tecnico non avesse deciso di rispondere alla chiamata del Cagliari nonostante il contratto già rinnovato. Un esonero al contrario, perché è stato Taccone a ritrovarsi senza allenatore, seppure percependo dal Cagliari un sostanzioso indennizzo. Con Tesser il presidente ha un ottimo rapporto professionale e umano, non ha mai nascosto la sua stima nei confronti dell’allenatore. Deciderne l’esonero sarebbe davvero duro per Walter Taccone.
QUATTROCENTO. E poi, perché rovinare proprio questo giorno particolare per Attilio Tesser? Proprio oggi il tecnico raggiunge il prestigioso traguardo delle 400 presenze in panchina tra i professionisti con 44 in serie A, ben 248 in B e 107 in Lega Pro (esordio assoluto in Alto Adige-Poggese 0-2, serie C2 del 2 settembre 2001) ed un bilancio di 141 vittorie, 132 pareggi e 126 sconfitte.Ci vorrebbe una vittoria per allontanare il pericolo che potrebbe materializzarsi se l’Avellino dovesse registrare invece una nuova battuta a vuoto. «Tranquillo, mister, contro la Pro Vercelli vinciamo», ha sussurrato il presidente Taccone all’orecchio di Tesser mentre erano in posa per la foto ricordo scattata con la polaroid di un giovane frate su richiesta dell’Abate di Montevergine, Riccardo Guariglia. E’ l’unica testimonianza della visita che doveva rimanere segreta ma quello scatto l’abate ha voluto conservarlo per dimostrare che, in fin dei conti, la rivalità non vale quando c’è di mezzo la fede.
BENEDIZIONE. Originario di Santa Maria di Castellabate, l’attuale abate che è stato per tanti anni priore dell’Abbazia, mai ha fatto mistero delle sue simpatie per la Salernitana, anche quando negli anni passati (è al Santuario dal 1992) l’Avellino, con allenatori e giocatori diversi, si è recato in visita a Mamma Schiavona. E la benedizione che l’Abate ha impartito al termine della visita è stata ampia e beneaugurante: «Vi salverete sia voi che la Salernitana», ha detto congedandosi. Ricordando che le sue squadre sono a pari merito in classifica, si è prenotato per assistere ad Avellino-Salernitana in programma a metà gennaio al Partenio rivolgendo a Tesser un significativo: «Arrivederci al derby».
Corriere dello Sport