RIEPILOGO: Domenica amara per il Napoli che, dopo diciotto risultati utili consecutivi, frena bruscamente sul campo del Bologna. Crollo al dall’Ara, con cui si scivola al terzo posto in classifica, perdendone la vetta a discapito di Inter e Fiorentina. Prima parte di gara da incubo per gli uomini di Sarri che vanno sotto di ben due gol, per poi reagire rabbiosamente nella seconda parte; agli azzurri non basta Higuain che, con una doppietta, regala l’illusione di una possibile rimonta sfumata nel finale. Finisce 3 a 2 per gli emiliani, ora la partita del San Paolo contro la Roma diventa ancora più interessante.
LA CHIAVE ( Pro ): Bologna – Napoli 3 – 2… Calma, calma e ancora calma. Anche perché non si era vinto nulla, o quasi, contro l’ Inter, e di certo non si perso molto, o quasi, nel pomeriggio del dall’Ara. Niente di drammatico, anche perché dalla Juventus nuovamente in corsa per lo scudetto, alla neocapolista Inter, passano appena sei punti. Nulla di fronte alle ventitré partite ancora da giocare. C’è in ogni modo da analizzare e assimilare una sconfitta, bruciante, inaspettata e, per certi versi anche immeritata considerando quando costruito nella seconda parte di gara. Napoli – Bologna si lascia commentare in due chiavi di lettura:
- La prima, quella d’impatto, magari poco profonda, ma diretta. Può capitare dopo aver sciolinato il miglior calcio d’Italia, e accumulato ben diciotto risultati utili consecutivi la cosiddetta ” GIORNATA NO ”, dove manco a pagarla ne imbecchi una. Quella dove, in sessanta minuti prendi gli stessi gol delle ultime undici giornate (tre), dove gli eroi della sfida contro l’ Inter (Reina e Higuain) dopo sei giorni passano dall’altra parte della barricata, incappando nelle più classiche delle ”papere” il primo, e divorandosi un gol clamoroso il secondo. Il tutto condito da errori dei singoli (gol di Destro), e di reparto/organizzazione (gol da calcio d’angolo di Rossettini). Ma non c’è limite alla sfiga e, quindi, ti ritrovi uno degli arbitri più scadenti (perché alla malafede proprio non vogliamo crederci) d’ Italia. Il buon e caro Mazzoleni di Pechino che, con l’aiuto (e che aiuto) del guardalinee non vede un fuorigioco sul primo gol emiliano. Roba da strapparsi i capelli…
- Più tecnica o forse più maliziosa, che ci consegna una squadra con poca personalità e dalle poche spalle larghe. Che non solo ha sottovalutato l’avversario, ma soffre anche di vertigini ritornando ad essere sbandata, uterina, stravagante e quindi non matura per certi traguardi. O almeno non matura per il momento.
Ci vuole equilibrio e, forse la soluzione, come spesso accade, è a metà strada. Approccio sbagliato, e una partita strana iniziata male e finita per certi versi peggio. Con il rammarico di aver compromesso quanto di buono fatto fin’ora…
STOP E GO ( Pro ): Da dove ripartire… ? A Bologna si sono giocate due partite. Una di appena 60′ minuti, di netto dominio rosso-blu, dove il Napoli è stato schiaffeggiato da un avversario che ha giocato con le sue stesse armi; aggressività, tenacia, voglia di vincere e colpendo in maniera letale nelle poche occasioni a disposizione. L’ altra, della reazione, di chi non ci sta e si riorganizza, facendo quello che si fa e si sa fare da due mesi a questa parte: giocare a calcio. Triangolazioni, cambi di gioco, possesso palla, (colpire pali) e verticalizzazioni che portano Higuain a siglare una doppietta in pochi minuti. Ecco da dove ripartire, già dalla sfida influente, ma non per questo da snobbare, contro il Legia Varsavia, che aprirà le porte alla sfida alla Roma… Anche perchè la sconfitta di Bologna ha evidenziato tutti i pregi e difetti del Napoli; un gioco brillante (se fatto in maniera corale e al 100%), ma una rosa da completare, la mancanza di ricambi di qualità in mediana, la necessità di comprare un difensore di livello a gennaio e un centravanti mostruoso che tutti ci invidiano… Esattamente come prima, ma questo non si sapeva già ?
A cura di Luigi Tramontano