Questo Napoli ci ha abituati a vedere in campo undici uomini col coltello fra i denti, pronti ad ogni strategia pur di non deludere prima se stessi, e poi i loro tifosi. La maglia azzurra è diventata la loro seconda pelle, con un atteggiamento che per ogni partita ha un solo comune denominatore, il coraggio di lottare. Questo Napoli ha scavalcato le montagne più irte, mettendo ko anche le squadre che, per storia o per merito dovevano far paura, vedi Inter, Juve, Fiorentina. Una compattezza e una fame di vittoria, era da anni che non dominava il gioco azzurro come ora, una continuità simile di successo e di qualità di gioco era tantissimo che non ne godevamo. Eravamo primi in classifica, e meritatamente, e lì dovevamo restare, in alto a pieno titolo. Ma ieri, davanti ad un Bologna organizzato, veloce, ed a tratti brillante, il Napoli è caduto, e non tanto per merito dell’avversario, quanto per suo demerito. Pochissimi azzurri sono riusciti ad emergere, ma la maggior parte ha commesso gli stessi errori del passato, tanto da far sembrare quei 90 minuti un’eternità. Tre gol bolognesi, hanno messo in evidenza tanti errori che in passato sono costati punti importanti alla squadra. Il Bologna non era un ostacolo insormontabile. E non è semplice accettare che quel primo posto, abbia scaturito, paradossalmente, tutto questo. Forse è stata la stanchezza che ha procurato questo enorme calo di concentrazione, fatto sta che ieri è stata una giornata da dimenticare per Maurizio Sarri e i suoi ragazzi, con la consapevolezza che dagli errori si può e si deve crescere.
A cura di Emilia Verde