Primo obiettivo: mantenere possibilmente il primato. Ma c’è dell’altro. Per esempio, c’è il tabù Emilia da sfatare, quest’anno. Nelle due precedenti trasferte, Reggio Emilia (Sassuolo) e Modena (Carpi), il Napoli non ha vinto, perdendo la prima e pareggiando la seconda. Motivazioni ne ha, dunque, Maurizio Sarri in quest’anticipo delle 12.30 contro il Bologna. Per lui e per la
Sarri si ritroverà un Bologna rivitalizzato dal lavoro di Roberto Donadoni e che al Dall’Ara ha già fermato la Roma. Ma il suo Napoli sta dimostrando di avere una marcia in più rispetto alle antagoniste. «C’è il rischio enorme di arrivare appagati a questa partita, dopo una rincorsa che ci ha tolto tante energie mentali. Il Bologna è in grande crescita, in un momento particolarmente positivo. Loro hanno davanti due giocatori in orbita Nazionale come Destro e Giaccherini», e lui ha «soltanto» Callejon, Higuain e Insigne. PIPITA D’ORO. Si aspetta tanto, Sarri, dall’attaccante argentino, per il quale ha intravisto la possibilità di una conquista mondiale: «Se nel suo futuro non vince il Pallone d’oro, vuol dire che è un testa di ca…, come attaccante centrale in questo momento è il più forte al mondo». Aggrappati al Pipita, dunque. D’altra parte, è lui che sta facendo la differenza in questa prima parte della stagione. Il primo posto nella classifica dei cannonieri, sta soltanto confermando uno stato di forma eccellente, che gli ha permesso, finora, di segnare 12 gol. Magari, ne servirebbe qualcuno in più in trasferta, considerato che ne ha realizzati soltanto due lontano dal San Paolo. Bologna potrebbe essere un buon punto di partenza per imporsi del tutto.
Gazzetta dello Sport