Sarà l’aria alta, sarà la stanchezza, sarà l’ennesimo lunch match, ma dal pronti via si capisce che il Napoli sceso in campo al Dall’ Ara somiglia ben poco a quello visto negli ultimi due mesi. Squadra sfilacciata, poco aggressiva, che stenta a far girar palla come sa. Donadoni ha messo bene in campo il suo Bologna, studiando bene le marcature dei felsinei sugli azzurri. Jorginho cerca di restare lucido, ma va in difficoltà quando lo strapotere di Diawara diventa oppressivo, in più il play oggi non è coadiuvato dall’ Hamsik delle ultime settimane. Il capitano per tutta la prima frazione di gioco non riesce ad accorciare e a muoversi come sa tra i reparti, rendendo la squadra troppo lunga, soprattutto in fase difensiva. Allan, più che lottare non può, ma anche lui viene risucchiato dal pressing e dalla fisicità degli avversari. Nonostante l’affanno, la linea mediana cerca di tenere, ma la difficoltà nel recuperar palla e nel gestirla, scopre una linea difensiva, mai come oggi, deconcentrata e fallace. Nella ripresa gli azzurri partono bene, Hamsik appare più vivace, prova e trova molto più spesso la combinazione veloce con Insigne, ma l’interdizione oggi proprio non funziona e la manovra azzurra ne paga le conseguenze. Debito di ossigneo, certo, ma anche approccio sbagliato, o semplicemente giornata storta. Perchè, quando la squadra sembra poter reagire, l’errore di Reina, l’eroe di meno di una settimana fa, chiude la gara. L’orgoglio finale fa ben sperare, perchè, nonostante tutto, si continua a lottare, ma la precisione non è quella dei giorni migliori. Non bastano i due lampi del solito Pipita, arrivati, purtroppo, troppo tardi.
a cura di Gabriella Calabrese