Ospite d’eccezione al centro commerciale La Cartiera di Pompei, Careca ha risposto alle domande dei giornalisti sul passato e sul presente del Napoli: “Napoli per me è stato sicuramente come una grande esperienza a livello sportivo ed umano. Una delle gioie più grandi della mia vita, ringrazio la città, la gente e li porterò sempre nel cuore. Il gol più importante è stato in finale di Coppa uefa, per i tifosi e per tutti, abbiamo vinto in Europa. Ora il Napoli è primo e bisogna lottare per restarci, la squadra è forte e deve avere voglia di vincere sempre. È presto, ci sono ancora tante partite ma ci sono almeno 10 squadre che si possono battere. Quest’anno il Napoli è una buona squadra, più forte delle altre ma deve fare sempre la partita, come se fosse l’ultima. I tifosi fanno la differenza, anche nel mio passato. Loro no lascerebbero mai la loro squadra, sanno soffrire e poi gioire, di questo sono sicuro. Si tratta di un valore aggiunto, io ho giocato in stadi pieni anche in Brasile ma il San Paolo è inimitabile. Jorginho e Allan sono giocatori interessanti e molto grintosi, di buona reattività e marcatura. Jorginho può avere opportunità nella Nazionale brasiliana viste le difficoltà del centrocampo attuale, a Marzo ci sono delle partite importanti. A Bologna fu una giornata spettacolare, indimenticabile: loro vivevano un momento delicato, fu una partita difficile ma vincemmo largamente. In vista di Domenica, il Napoli porterà a casa 3 punti sulla scia d’entusiasmo dopo la vittoria sull’Inter. Sarò sempre a disposizione per il Napoli, qualsiasi giornalista mi ha chiamato sono andato, in futuro sarebbe un piacere portare qualche campione a Napoli, così da riscrivere la storia. Kakà è stato il giocatore che più mi ha impressionato, poi c’è stato Luis Fabiano. Attualmente ci sono diversi attaccanti interessanti in Brasile, l’Olimpiade sarà una vetrina importante per loro ma il Napoli dovrebbe arrivarci prima. La mia squadra aveva giocatori interessanti che approfittavano della qualità di Diego. Il gioco allora era differente, oggi la struttura fisica dei calciatori è diversa. Attualmente il Napoli ha una grandissima rosa, il nostro Napoli era diverso: aveva buoni giocatori ma ancora inespressi, si giocava sulla velocità e sull’equilibrio. Non conosco Sarri ma mi pare sia nato a Napoli, sicuramente può far bene. Questo può fare la differenza perchè un napoletano vuole sempre vincere, ha carattere. Ottavio Bianchi è stato un grandissimo, Bigon ha vinto prima come calciatore e poi da allenatore: Sarri ha tutte le carte in regole per ripetere le loro gesta.”