L’immagine di Bernardini che stringe i denti e si allena nonostante persista il dolore al costato a causa della doppia frattura rimediata contro il Novara quasi tre settimane fa è l’immagine della Salernitana di oggi, una squadra che vuole rialzare la testa e sta cercando in tutti i modi di ritrovarsi nel ritiro di Pescia. Il momento è delicato perché 7 punti in 10 partite sono davvero pochi, ma chi ha visto le gare dei granata sa bene che varie sviste arbitrali e tanti infortuni stanno condizionando le scelte di Torrente. «Noto troppa apprensione da parte di qualcuno – spiega il ds Fabiani – e non so per quali fini. I calciatori ce la stanno mettendo tutta. Vedere Bernardini cercare di affrettare il rientro nonostante queste due costole fratturate è sicuramente
indice di grande attaccamento alla maglia. Momento delicato? Io non la penso così: è un periodo in cui i risultati non arrivano, ma da qui a farne un dramma ce ne vuole. Tutti lavorano con professionalità ed impegno. Ovviamente non siamo contenti, ma dobbiamo continuare su questa strada perché prima o poi invertiremo la rotta».
SQUADRA. A Vicenza rientrerà sicuramente Terracciano tra i pali. In difesa, invece, la coppia centrale sarà composta da Lanzaro ed Empereur: è improbabile che Bernardini possa farcela. Al Menti la Salernitana tornerà al 4-3-3: Bovo rileverà Sciaudone (squalificato per un turno) in mediana, mentre Gabionetta, Coda e Donnarumma comporranno il tridente offensivo, con Milinkovic che scalpita ed insidia il brasiliano. «Quanti più giocatori recupereremo – sottolinea Fabiani – meglio sarà per noi. La situazione va valutata per quella che è: alcuni episodi hanno condizionato l’andamento di diverse partite, compresa quella di La Spezia; inoltre, in seguito a vari infortuni di natura traumatica, l’allenatore non ha mai potuto mettere in campo la stessa formazione per due o tre partite. Sono aspetti importanti, che non possono essere trascurati quando si vuole fare un’analisi serena della situazione. Col lavoro ne usciremo».
TABU’. Quello di domenica sarà il diciannovesimo confronto in Veneto tra Vicenza e Salernitana. Il Menti è una sorta di tabù per i granata, che hannovinto soltanto una volta, il 6 novembre del 1949, quando s’imposero 3-1 con reti di D’Avino, La Forgia e Giorgietti. Da allora la Salernitana non è mai più riuscita a conquistare l’intera posta in palio a Vicenza: soltanto 4 pareggi e ben 13 sconfitte. Gli ultimi due precedenti risalgono alla gestione Lombardi, entrambi in serie B: 2-0 per i biancorossi nella stagione 2008/2009, pareggio a reti inviolate l’anno seguente.
ARBITRO. La partita di domenica sarà diretta da Francesco Paolo Saia della sezione di Palermo. Il fischietto siciliano ha già incrociato i granata in due occasioni, entrambe all’Arechi: contro il Pavia il 26 settembre 2010 (la Salernitana vinse 3-1 con doppietta di Fava e gol di Carcuro) e contro lo Spezia il 19 settembre scorso (i liguri hanno vinto 2-0). Saia ha diretto 112 partite dalla Lega Pro alla serie A: in 41 occasioni ha vinto la squadra di casa (36.61%), 42 gare si sono concluse in parità (37.5%) mentre in 29 circostanze ha vinto la squadra ospite (25.89%). Saia ha concesso fin qui 33 rigori ed espulso 55 calciatori.
Corriere dello Sport