L a squadra di Sarri è una grande squadra. Non stiamo parlando di quella composta da Higuain e compagni ma della squadra che lo affianca nel lavoro quotidiano. Un team di sei collaboratori che rappresenta uno dei segreti del Napoli. In realtà i collaboratori sarebbero sette perché negli ultimi giorni a Castel Volturno si è rivisto Alessandro Nista, che era stato scelto per allenare i portieri.
DA ROMANZO – Un problema fisico però lo ha costretto fino ad ora lontano dalla squadra e qui iniziano le storie da romanzo dei componenti dello staff tecnico azzurro. Massimo Nenci lavorava per la Sangiovannese in Serie D quando Sarri, a stagione in corso, lo ha chiamato per chiedergli di allenare Reina. Inutile dire che il giorno dopo Nenci era a Castel Volturno al fianco di Luciano Tarallo, preparatore dei portieri promosso dal vivaio dopo aver lanciato Gigi Sepe in A. La brillante condizione fisica del Napoli è invece merito di Francesco Sinatti, 30 anni, il più giovane preparatore atletico della Serie A. Uno che alterna metodi innovativi con i classici circuiti di forza, che corre spesso in testa al gruppo e poi analizza i dati del gps al computer coadiuvato da Corrado Saccone, esperta figura da anni in forza al club azzurro apprezzata da tutti i calciatori. Sinatti era con Sarri già nell’anno della promozione in Serie A. Maurizio ha deciso di portarselo a Napoli nonostante la giovane età perché ha carisma da vendere e lo si intuisce da come fa sgobbare un campione del calibro di Higuain.
IL CAFFÈ E I VIDEO – Lo storico vice di Sarri è invece Francesco Calzona, che quando ha conosciuto Sarri nel 1999 faceva l’impiegato in una ditta di caffè oltre che il calciatore del Tegoleto in Eccellenza. È lui che analizza insieme al tecnico i video da proporre alla squadra. A montarli ci pensano Simone Bonomi, che nel 2004 faceva il difensore del Napoli di De Laurentiis, e Max Bongiorni, che invece con Sarri giocava da punta nella Sansovino. Dire che Sarri è un perfezionista sarebbe riduttivo: è un lavoratore infaticabile e infatti non ha praticamente mai visto Napoli. Gliela racconta a cena il suo amico e agente Alessandro Pellegrini, confidente e… cuoco. Prepara leccornie per il dopo partita e così si spiega perché spesso Sarri nelle interviste post gara si appelli alla fame per non rispondere.
VECCHIA E NUOVA GUARDIA – I segreti del Napoli, però, non finiscono qui: lo staff medico del dottor De Nicola riesce da sempre a evitare un gran numero di infortuni grazie al suo lavoro di prevenzione (viene studiato pure il dna dei calciatori). Se qualcuno si fa male, al recupero provvede il fisioterapista Massimo Buono (ieri si è occupato di Gabbiadini, Mertens invece è tornato in gruppo). Buono è uno della vecchia guardia come il team manager Paolo De Matteis (al suo terzo anno in azzurro), importante trait d’union tra la squadra e la società ma anche raffinato scrittore. Sempre presente sul campo e attento a tutti i dettagli il nuovo direttore sportivo Cristiano Giuntoli, capace pure di sapere quante rizollature ha avuto il campo dove il Napoli svolge in trasferta l’ultima rifinitura. Al suo fianco è preziosissimo Giuseppe Pompilio, che era con Giuntoli anche a Carpi. Conosce i calciatori e la giurisprudenza, tiene anche corsi nelle università. Il Napoli, in pratica, ha due squadre. Una in campo per le partite, l’altra in campo tutti i giorni. Entrambe fortissime. Fonte: Gianluca Monti Gds