Insigne era apprezzato dal suo grande maestro, Zeman. Poi ci sono stati Mazzarri, che lo faceva giocare pochissimo e Benitez che gli concedeva chance, ma non lo annoverava tra i “titolari”. Sarri, invece, non ha avuto dubbi. Quando Insigne è rimasto fuori, è stato perché aveva sbagliato nelle reazioni. Recuperato il ruolo di esterno sinistro nel tridente rappresenta la più bella realtà del calcio italiano. 7 gol, 13 assist e 21 tiri in porta. Rendimento più costante, aumento dell’apporto alla squadra: è uomo da 4-3-3. Sarri, poi, osservando i suoi, aveva preso un’altra decisione importante prima che iniziasse il campionato: dare a Cesare quel che è di Cesare, restituire ad Hamsik la sua posizione, dargli una libertà di manovra che prima non aveva. Marek aveva vissuto una crisi con Benitez che l’intervento dell’allenatore ha provveduto a risolvere. E’ nel vivo del gioco. Se non offre l’assist, imposta l’azione che porta al gol, si sente valorizzato. Con la rivitalizzazione del figlio naturale di Napoli e di quello adottato e scelto, il sogno può proseguire. Lo si legge su Il Mattino
La Redazione