Trapattoni: “Non è la sfida-scudetto, il cambiamento, per chi vince, sarà solo nella testa!”

E’ un esperto di scudetti, non c’è che dire, Giovanni Trapattoni. E l’Inter di quest’anno, quella di Mancini, è spesso paragonata alla sua, quella che vinse il tricolore negli anni di Maradona. Per il Trap, però, adesso è troppo presto per parlare di scudetto, anche perchè non è una sfida a due…

Napoli-Inter è il duello scudetto? «No, c’è la Roma. E c’è pure la Fiorentina di Sousa. E considerare fuori dai giochi la Juventus significa commettere un errore madornale, da principianti».
Trapattoni, giochiamo questa partita? «Penso che sia Sarri che Mancini diano un’importanza piscologica notevole al match. Mi spiego: i tre punti non faranno la differenza, perché non siamo nemmeno al giro di boa. Ma conterà molto un altro aspetto: chi vince può capire che ce la può fare ad arrivare fino in fondo».
Il Napoli gioca in maniera molto spettacolare, l’Inter è molto attendista. È così? «Il Mancio è pratico, ha esperienza, è un vincente e ha il suo stile. È il primo che non si diverte a vedere giocare la sua squadra. Ma l’Inter si difende con attenzione, puntiglio. Come faceva la mia Inter, certo. E sta crescendo in entusiasmo. Quando si cambia tanto, è normale che possa succedere: l’anno del mio scudetto nerazzurro avevo preso sei, sette giocatori nuovi. Proprio come questa Inter. Poi col passare del tempo cominciammo a fare molti più gol. E alla fine, se non ricordo male, ne facemmo persino di più del Napoli diMaradona. Non vorrei che la scintilla fosse scoccata proprio contro il Frosinone domenica scorsa».
Non è una bella notizia per il Napoli… «La squadra di Sarri è quella che, con la Fiorentina, fino ad adesso ha brillato di più per gioco e risultati. Sarà una sfida assai piacevole da guardare».

Tratto da Il Mattino

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