Si è sempre detto che gli allenatori italiani sono i migliori al mondo, e questo lo possiamo riscontrare col fatto che sono sempre i più richiesti all’ estero soprattutto nei top club. L’esempio più lampante che ci viene subito in mente è sicuramente quello di Carlo Ancelotti, soprannominato “King Charles” in Inghilterra, dopo aver portato il Chelsea alla vittoria della Premier e autore della conquista della “decima” Champions League con il Real Madrid.
Oggi in Italia ci sono un pò di squadre che giocano un bel calcio, ma forse quella che lo esprime meglio è quella di Mister Sarri. Un allenatore di provincia con un animo umile e con la mentalità operaia che lo ha permesso di trovarsi a 56 anni, dopo aver insegnato calcio ad Empoli, di realizzare il sogno di una vita, ovvero quello di allenare la squadra di cui è stato sempre tifoso fin da piccolo: il Napoli. Il tecnico toscano pian piano sta guadagnando la stima di tutti gli addetti ai lavori proprio per le sue idee di calcio che sta mettendo in pratica a Napoli con calciatori di alto livello.
E chissà se seguono come modello proprio il tecnico toscano alcuni allenatori di Serie B, dato che hanno dato un’impronta ben precisa alle proprie squadre facendole esprimere un calcio fluido e divertente. In primis Mr. Rastelli che con la società ha costruito un Cagliari fatto proprio per ammazzare il campionato e risalire subito nella serie maggiore. Il Cagliari, miglior attacco al momento del campionato cadetto, vanta la rosa più forte del torneo senza ombra di dubbio con calciatori di esperienza che hanno già detto la loro in Serie A. Mr. Rastelli si è dimostrato di grande personalità creando per il suo Cagliari un mix di giovani e veterani e forse questa è l’arma vincente che gli sta permettendo di andare in fuga. Tutti conosciamo il trascorso del mister dove ha portato l’Avellino ai play-off per l’accesso alla Serie A nella scorsa stagione contro ogni aspettativa iniziale, tanto da essere richiesto da molte squadre.
Un’altra nota positiva del campionato cadetto è il Pescara di Massimo Oddo che dopo un avvio disastroso di campionato subendo quattro gol dal Livorno di Panucci, ha continuato il suo un trend di partite con un rendimento altalenante fino a quando il tecnico campione del mondo nel 2006 con la Nazionale Italiana, è riuscito a trovare un equilibrio agevolando i suoi gioielli del reparto offensivo, uno su tutti Gianluca Lapadula, cresciuto nelle giovanili della Juventus, e preso grazie al fallimento del parma nel luglio 2015 a parametro zero. Lapadula, capocannoniere momentaneo del torneo a quota otto gol, è il finalizzatore di una squadra che sta assumendo giornata dopo giornata i meccanismi di una manovra di gioco perfetta, dettata dal suo allenatore che ha avuto la possibilità di lavorare con la squadra già da maggio della scorsa stagione quando subentrò al tecnico Marco Baroni.
Ecco proprio quel Marco Baroni che fu esonerato a Pescara lo scorso anno, oggi con un modesto Novara sta facendo la parte da protagonista, diventando la sorpresa della B, nonostante i problemi extra-calcistici che hanno portato il club ad essere penalizzato di due punti in classifica per mancati pagmenti dell’IRPEF. Ad oggi il Novara è in zona play-off e questo è soprattutto merito di Mr. Baroni che ha sempre pensato al campo e non ad altro e di un attacco considerevole guidato da Evacuo, supportato da Gonzalez.
Queste realtà del campionato cadetto hanno però una cosa che le accomuna, ovvero che tutti e tre i tecnici sono stati calciatori del Napoli, Baroni addirittura ha scritto una pagina storica del club azzurro nella stagione 1989-1990, realizzando il 29 aprile del 1990 contro la Lazio il gol che regalò il secondo scudetto a Maradona e compagni. Oddo, invece, ha fatto parte della risalita in Serie A del Napoli targato Novellino, mentre Rastelli ha giocato con gli azzurri nella stagione 2001-2002, ovvero negli anni bui del Calcio Napoli prima del disperato fallimento avvenuto nel 2004.
A cura di Michele Landolfi