Il Napoli più forte del muro eretto dal Verona, Insigne più forte dei cori razzisti del Bentegodi e Higuain più forte delle fatiche transoceaniche. Sì, va bene l’organizzazione di Sarri, la capacità del tecnico toscano di trasformare una squadra spenta e senza stimoli, in una che diverte e si diverte, ma la differenza la stanno facendo loro… Insigne e Higuain. Pane, gol e fantasia appunto.
PRECEDENTI: Gonzalo era reduce da una stagione disastrosa tra rigori sbagliati, continui mal di pancia, e una Coppa America gettata al vento proprio dal dischetto. Lorenzo, invece, scivolato nel ruolo di eterna promessa del calcio, ma che, ahinoi, non esplodeva mai, dando segnali di smania e insofferenza in campo. Ora di acqua sotto i ponti ne è passata e la formula dell’allegria “sarriana” non solo li ha contagiati e travolti, ma li ha eletti a nuovi ” Masanielli ” della rivoluzione calcistica napoletana, facendo sognare i tifosi azzurri.
LA SVOLTA: I numeri parlano chiaro, diciassette gol in tredici partite e ben 4 nati dall’affiatamento tra i due; intesa al bacio, o al gol, tanto da far ingelosire anche le proprie compagne. Più di ogni altra coppia azzurra, superando addirittura il tandem Careca – Maradona, non avendo eguali in Italia ma insegnando calcio ad ogni latitudine del bel paese. Uno, il cuore pulsante della città in campo, che dopo averlo ( anche ingiustamente ) criticato, oggi lo coccola e, con lui, si emoziona e sogna; l’altro, l’argentino Re indiscusso che l’infiamma e la trascina, caricandosi spesso la squadra sulle spalle. Caratteristiche diverse, ma alle spalle diverbi con le rispettive Nazionali; risolte per l’attaccante della Seleccion, rientrato contro il Brasile, da risolvere per il fantasista napoletano, anche perché, una Italia così povera di fantasia pare non possa fare a meno del suo giocatore più talentuoso, in vista dei prossimi Europei.
IL FUTURO: Mancini, dunque, è avvisato, anche perché insieme i due hanno fatto meglio di tutta l’Inter, e i nerazzurri restano l’unica big del campionato a cui Lorenzo non ha mai segnato. E chissà che dopo i due capolavori segnati al San Paolo lo scorso anno dal Pipita, tra Coppa e Campionato, non spingano l’allievo a fare di più, magari dopo i cori fatti dai tifosi interisti in Inter-Frosinone che speriamo Insigne abbia sentito… Verona docet.
A cura di Luigi Tramontano