Tutto lontano dalla “normalità” in Belgio, dallo stadio deserto alla formazione azzurra, come era prevedibile. Il Napoli è già qualificato, mentre la formazione di casa ha ancora qualcosa da chiedere alla gara: nessuno se ne accorge. Sarri vuole una prova di maturità dai suoi ragazzi e non importa se quelle che vanno in campo sono le cosiddette alternative. E siccome, proprio poco prima del fischio d’inizio, Insigne si ferma per un affaticamento al polpaccio, Hamsik andrà sì in campo, ma al posto proprio di Lorenzo, accanto ad un Callejon falso nueve. A centrocampo una mediana inedita formata da Chalobah, Valdifiori e David Lopez. 8/11 cambiati eppure: difesa alta, pressing e gestione palla per gli azzurri. Squadra compatta e corta che non dà la possibilità agli avversari di giocare il pallone con tranquillità. Il Napoli ha un’identità propria e non cambia, chiunque vada in campo. Buona la fase passiva di entrambe le mezzali, con Lopez che dialoga bene con Maggio, si spinge in zona gol ed è come al solito ineccepibile in fase di interdizione e Chalobah che, nonostante venga schierato in una posizione non sua, non fa mancare il suo apporto, dimostra buona capacità di adattamento e un buon inserimeto in quelli che sono i movimenti della squadra. Bene, ma non ancora al top Valdifiori. Buone le sua palle da fermo, buoni i disimpegni nello stretto, ma la fase di possesso non ha ancora quella fluidità e quella leggerezza che caratterizza il regista ex Empoli.
a cura di Gabriella Calabrese