Stevan Jovetic, prossimo avversario del Napoli in campionato, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport. Ilnapolionline.com riporta le parole del talento dell’Inter e della Nazionale montenegrina.
Jovetic, si aspettava di vedere a fine novembre l’Inter in testa alla classifica? «No, sinceramente no. Ero convinto che avremmo iniziato bene, ma non così».
Qual è la sua favorita per lo scudetto? «Non vedo un’unica favorita, ma 4-5 formazioni che possono lottare fino alla fine. Mi riferisco a Juventus, Inter, Roma, Fiorentina e Napoli».
In un’Inter campione d’Italia, dunque, lei crede? «Certo che ci credo».
E non firmerebbe per il terzo posto che vuol dire qualificazione alla prossima Champions League… «A inizio stagione l’obiettivo era quello, ma adesso abbiamo capito che possiamo fare di più. Per riuscirci bisogna però continuare a giocare bene e fare risultati sapendo che in Serie A non esistono partite facili».
Quando sente dire che l’Inter non gioca bene si arrabbia o sorride? «Sono il primo a cui piace il bel calcio e non credo che l’Inter giochi male. Contro la Juve, la Roma e il Frosinone, solo per fare alcuni esempi, abbiamo fatto bene. In questo sport comunque la cosa più importante è vincere: finché ci riusciamo, i critici possono dire quello che vogliono».
Colpito dalla rapidità con cui Sarri ha preso in pugno il Napoli? «Sono contento per lui. A Empoli aveva già mostrato di essere bravo e a Napoli lo ha confermato. Si è inserito bene e la sua squadra gioca un ottimo calcio. Mi aspetto una bella sfida».
Higuain in campionato al San Paolo ha segnato in tutti e 6 gli incontri degli azzurri. Il Napoli partirà da 1-0 anche contro di voi? «Non lo so, ma spero proprio di no. Higuain è un ottimo attaccante, un top player che non a caso ha giocato anche nel Real Madrid. Cercheremo di fermarlo».
Lei ha battuto gli azzurri l’ultima volta il 13 marzo 2010, in Napoli-Fiorentina 1-3. E’ arrivato il momento di interrompere il digiuno? «Speriamo… Mi ricordo quella partita: segnai una rete e servii due assist a Gilardino».
Le fa piacere vedere i viola così in alto in classifica? «Sì perché la Fiorentina come squadra e Firenze come città mi sono rimaste nel cuore. Lì ho passato 5 anni bellissimi e mi sono tolto grandi soddisfazioni. Sono sempre contento quando i viola vincono».
Sente ancora alcuni dei suoi ex compagni? «Dei miei anni ne sono rimasti pochi… Presto andrò a salutare gli amici anche perché in città ho ancora casa a cinque minuti dallo stadio».
Il suo ex allenatore alla Fiorentina, Vincenzo Montella, si è trasferito alla Sampdoria. Cosa gli augura? «Tutto il meglio possibile. Sono rimasto legato a lui perché è bravo e a Genova farà grandi cose come a Firenze. Ha solo bisogno di un po’ di tempo».
Le piace il calcio di Paulo Sousa? «Molto e non mi aspettavo che facesse subito così bene con una squadra rinnovata e in un campionato che da allenatore non conosceva».
I 6 gol incassati dalla Roma a Barcellona ridimensionano un po’ i giallorossi? «Contro il Barcellona è dura per tutti. Io l’ho affrontato una sola volta perché in altre due occasioni con il City ero in panchina: Messi e compagni sono dei fenomeni e può capitare di perdere male contro di loro. La Roma, però, è una squadra forte e se vinceranno l’ultima gara del loro girone, si qualificheranno per gli ottavi di Champions».
A proposito di City, ha visto il match degli inglesi contro la Juventus? «Certo. Mi sono messo davanti alla tv e ho fatto il tifo per i miei ex compagni. A Manchester ho vissuto due anni bellissimi anche se la scorsa stagione è andata come è andata (dissapori con Pellegrini, esclusione dalla lista Champions e poche presenze, ndr). Sento ancora Kolarov, Kompany e Silva».
Perché Jovetic non segna da tre mesi? (Sorride) «L’ho fatto in nazionale qualche giorno fa».
Con l’Inter però... «Lo so che da me tutti si aspettano i gol e sono il primo che voglio segnarne tanti. Per me però è importante soprattutto giocare bene ed essere utile per i miei compagni. Posso farlo anche servendo assist o facendo quello che Mancini mi chiede».
Perché dopo i 3 gol nelle prime 2 partite si è bloccato? «Forse sono andato oltre le più rosee aspettative e ho pagato l’infortunio nel riscaldamento con la Fiorentina. Io comunque non mi faccio condizionare: rimango tranquillo e continuo a lavorare perché so che prima o poi la rete arriverà».
Riuscirà a sbloccarsi lunedì? «Sarebbe il massimo».
E’ ancora convinto di arrivare a quota 20 gol come ha dichiarato un mese fa? «Sì, ci arriverò».
Il miglior Jo-Jo che i tifosi dell’Inter hanno visto finora qual è stato? «Quello contro la Juventus. Mi sentivo davvero bene».
Prandelli sostiene che Jovetic-Icardi può essere la miglior coppia della Serie A, ma per il momento i vostri numeri non sono eccezionali. Perché?
«Siamo una buona coppia, ma abbiamo giocato poco insieme e non abbiamo reso al massimo. Di sicuro possiamo e dobbiamo migliorare».
Cosa risponde a chi dice che per caratteristiche tecniche voi due siete difficili da combinare? «Mauro è un buon giocatore e stiamo facendo di tutto
Rispetto agli anni alla Fiorentina quanto ha trovato migliorato Ljajic? «E’ cresciuto tanto. Sta lavorando di più in allenamento e ha sempre qualità tecniche indiscutibili».
Ljajic ha servito assist a Icardi e a Brozovic. A lei invece... «Contro il Frosinone una bella palla l’ha data anche a me, ma non ho segnato. La prossima volta non sbaglierò».
Quando è iniziata la trattativa per portarla all’Inter? «Di preciso non ricordo, ma Ausilio e Mancini mi hanno convinto in fretta. Ho immediatamente creduto in questo progetto».
Cosa le ha detto il Mancio per strapparle il suo sì? «Che avremmo costruito una grande squadra. Mi ha il lusingato che mi abbia voluto al City (Jo-Jo è arrivato dopo che Mancini era stato esonerato, ndr) e che poi mi abbia chiesto anche all’Inter. E’ bello sapere che un allenatore come lui ti stima e ti segue per anni».
E’ vero che anche la Roma si era interessata a lei? «La scorsa estate non lo so, l’anno prima sì».
Ma lei non ha rimpianti riguardo alla sua scelta. «Assolutamente no».
Perché è convinto di aver scelto il progetto giusto? «Perché ho trovato un bell’ambiente, formato da ragazzi bravi, umili e tutti desiderosi di togliersi delle soddisfazioni. Non capita in tutti gli spogliatoi».
Con il City ha messo in bacheca una Premier League e una League Cup. All’Inter cosa vuole vincere? «Lo scudetto, magari già quest’anno. Se poi arriva anche la Coppa Italia, meglio».
Pogba a inizio stagione ha sofferto perché il 10 che aveva scelto… pesava. E’ successo anche a lei? «Assolutamente no. Per me è solo un piacere indossarlo e non capisco questa storia della maglia che pesa: un numero è solo un numero. Io penso a far bene e a dare il massimo, non al numero
Giocare in un’Inter con molti giocatori dei Balcani le piace? «Tantissimo. Siamo 6 più Stankovic e Manaj che è albanese. Stiamo bene insieme e vogliamo tutti vincere».
Ausilio sta seguendo altri due giocatori dei Balcani: il serbo Grujic e il croato Pjaca. Li conosce? Vuole sponsorizzarli? «Grujic l’ho visto giocare, è forte e mi piace. Di Pjaca invece mi hanno parl
Lei che da piccolo ha vissuto da vicino i bombardamenti della Nato alla Serbia e al Montenegro, ci sa spiegare che “rumore” rimane dentro quando ti esplode una bomba non troppo lontano? «I ricordi sono brutti, ma li ho già cancellati quasi del tutto. Ormai quei fatti sono il passato e sono contento che ai miei familiari non sia successo niente».
Cosa ha pensato quando le hanno detto delle bombe e degli attentati di Parigi? «Sono rimasto molto male perché tanta gente ha perso la vita. Spero che tutto si fermi presto. Nel mondo c’è bisogno di pace».
La Redazione