Due partite senza metterla dentro, cosa succede al secondo attacco del campionato? I fraseggi di Catania hanno esasperato i tifosi, ma forse lo 0-0 dello stadio Massimino, più che frutto di tatticismo, nasce dal timore di un altro ko dopo quello di due settimane fa, allo Zaccheria, nel derby col Monopoli. Il Foggia temeva così di lasciare le penne in Sicilia perciò ha badato a non scoprirsi. Ma attenzione: non ha rinunciato al gioco, anzi la formazione di Pancaro ha subìto per lunghi tratti la manovra rossonera che però non ha quasi mai affondato il colpo. I bomber di De Zerbi hanno ancora le polveri bagnate, proprio come successo nel forcing contro il Monopoli in cui vennero dilapidati anche due rigori. Dopo quella partita si parlò di un intoppo anche per le grandi parate del portiere Pisseri che salvò il risultato. A Catania invece il Foggia è scivolato nell’anonimato con il primo 0-0 dell’anno, senza quasi mai tirare in porta: è arrivato il momento di
correre ai ripari?
Oggi è prevista la ripresa della preparazione e l’argomento sarà affrontato da De Zerbi con i giocatori. Probabilmente si tratta di un inceppamento momentaneo, non è nel Dna di questa squadra giocare per difendersi o limitare i danni. I sei gol di Iemmello (ai vertici dei bomber nel girone C) e i 3 di Sarno stanno a dimostrare che il gruppo del tecnico bresciano è stato costruito a trazione anteriore. E i frutti si vedono: 16 gol in dodici partite, secondo attacco del campionato a pari merito con il Catania. Bisogna perciò sbloccarsi alla vigilia del big-match contro la Casertana nel posticipo di lunedì allo Zaccheria: una partita da “dentro o fuori” per i satanelli che sognano di accorciare le distanze dalla capolista, oggi a più otto sui rossoneri. Il Foggia, insomma, non può più sbagliare. Ma per superare questo momento di difficoltà ha bisogno di ritrovarsi, un po’ come accadde dopo le prime tre giornate di campionato (1 punto). Come? Liberandosi delle sue paure: contro il Monopoli la foga di pareggiare fece un brutto scherzo, a Catania al contrario non si è quasi mai osato. Squalificato Coletti, out pure Quinto, è scattata la caccia al play.Corriere dello Sport