Undici campionati vinti in carriera, una coppa Italia da calciatore del Napoli e una coppa Uefa da allenatore dell’Inter. Per Gigi Simoni, una vita nel calcio come giocatore e allenatore, «Napoli-Inter è la sfida del cuore: sono affezionato ad entrambe le squadre, vinca il migliore».
Napoli-Inter può essere una sfida chiave per lo scudetto? «È troppo presto, sarà la quattordicesima giornata. Però è una gara che può dare delle risposte e lanciare segnali. Quando la Fiorentina ha vinto a Milano ha dimostrato di poter resistere in alta quota. La partita di lunedì potrà chiarire il rapporto di forza tra le due squadre, ci farà comprendere il loro reale valore. Non deciderà chi vincerà lo scudetto, ma ci darà un’ idea di chi potrà imporsi».
Per Simoni quale tra le due è la più forte? «Sicuramente il Napoli esprime una qualità di gioco superiore, ma l’Inter ha forza fisica, è solida, bada al sodo e lo fa bene. È una squadra potente che non prende gol e poi, grazie alle notevoli individualità di cui dispone, trova sempre il gol per vincere».
Il Napoli ha altre armi, invece. «A me piace molto, quest’anno ha qualcosa in più degli altri anni, è una squadra più completa, commette molti meno errori in difesa e ha il miglior attacco del campionato. Negli ultimi campionati ha offerto sovente ottime prestazioni ma andava a intermittenza. Stavolta sta facendo record di continuità. Sono molto felice per i tifosi napoletani, mi hanno trattato sempre benissimo, sono degli appassionati unici e meritano di gioire».
Possono, dunque, sognare lo scudetto? «Certo, ma il campionato è molto equilibrato, non c’è una favorita. Che io ricordi è il più bello degli ultimi venti anni, perché è incerto e ci sono diverse squadre che giocano bene. Il Napoli, la Fiorentinae anche la Roma, pur se talvolta accusa qualche passaggio a vuoto in quanto a prestazione».
Una lotta a tre, dunque? «Può ancora succedere di tutto. Io spero che lo scudetto lo vinca una squadra come il Napoli che esprime un gioco piacevole e spettacolare. Ci sono diverse squadre che possono aggiudicarsi il tricolore, non tralascerei neanche la Juventus. In genere le squadre organizzate, che giocano bene, fanno molta strada, ma per vincere bisogna avere anche la potenza fisica dell’Inter o della Roma. La Juve attuale offre meno garanzie, ma se tornasse quella dello scorso anno potrebbe scalare le posizioni».
Intanto c’è l’Inter di Mancini in testa. «Mancini è molto bravo, quando prende una squadra riesce sempre a ottenere rinforzi importanti. La sua squadra non esprime un gioco di qualità ma è solida e forte. Per il momento il tecnico ha scelto la strada della concretezza».
Sarri, invece, ha dato un’impronta precisa al suo Napoli. «Gli faccio i complimenti, l’ho incontrato alcune volte ed è una persona di spessore, in gamba. Ha costruito l’Empoli anno dopo anno e ancora oggi se ne vedono i frutti, anche per la presenza di Giampaolo. Ha trovato una squadra già forte come il Napoli rinforzata da tre puntelli, Allan su tutti, ma ha lavorato bene, conferendole organizzazione e intensità».
Nella sfida di lunedì chi vincerà? «Il pareggio è un risultato possibile, perché il Napoli gioca meglio ma l’Inter è ostica e difficile da battere. Concettualmente è una sfida tra due filosofie di gioco opposte. In generale spero sempre che vinca chi offre un calcio più spettacolare»
Il Mattino