Non c’è stata pausa. Dall’ ultima nota della Marsigliese al coro «Napoli m…», il passaggio è stato immediato. Anzi, si può dire che l’inno francese sia stato un diversivo tra un coro di insulti ed un altro. Ed è un peccato: perché davvero tutti si sono emozionati e hanno cantato le parole dell’inno più amato di questi giorni. Neppure la giornata speciale, ha fermato la rivalità degli ultrà azzurri e di quelli dell’Hellas.
Nonostante la musica a tutto volume, i cori delle due curve si sentono bene. Prima quelli del Napoli “Verona m…” poi quelli dalla parte opposta. Al momento in cui nello stadio risuonano le note dell’inno francese, però, un lungo applauso unisce per un minuto sia veronesi che napoletani. Un armistizio, perché poi, si torna esattamente al punto di partenza. Ed è tutto uno scambio di insulti. Allo stadio sono state numerose le misure di sicurezza, alla luce dei provvedimenti emessi nei giorni scorsi dal capo della polizia Alessandro Pansa. I controlli accurati sono durati più del previsto e questo ha comportato delle lunghe file ai cancelli di ingresso. Nessuno scontro tra le tifoserie, nessun incidente da segnalare. In mattina, a Piazza Bra, c’è stato persino uno scambio di sciarpe tra alcuni bambini. Un segnale di distensione che però allo stadio è stato vanificato da un clima aspro. Ma nulla di paragonabile al passato. Una rivalità che è rimasta nel solco degli insulti. Anche se è un peccato che la pax sia durata solo i due minuti della Marsigliese. Lo si legge su Il Mattino
La Redazione