Insigne il terrone – E’ lui quello che vince in barba alle offese!

E’ sempre la stessa storia, loro lo insultano, Insigne va in gol. Un colpo da biliardo ed un assist: «Sì, è ancora più bello qui perché me ne hanno dette davvero di ogni genere». Si comincia fin dall’ ingresso in campo, per il riscaldamento, poi si continua ad ogni palla toccata, sempre uguale, costante, sgradevole. Stupido più che razzista. «Insigne terrone di m…», ogni tanto si ferma, poi riprende. Lorenzo dice «Non mi importa, non sentivo nulla, pensavo solo a giocare. Dedico questo gol alla mia città che tanto ci teneva a questa partita», ma non è vero. I cori li ha sentiti, e lo hanno condizionato, perchè non deve essere facile giocare circondato da questa pattumiera di livore. A lungo resta quasi imbozzolato in campo, poi quando calcia, furioso, la palla che non è riuscito a raggiungere verso la Curva Sud, commette il reato più grave. Il Bentegodi non lo perdona. Cori contro di lui, la sua mamma, persino la moglie…Sarri pensa di toglierlo, è anche ammonito, il tabellone è giù pronto, poi ci ripensa. Ed arriva il colpo di magia: lo slalom e il gol dopo aver accarezzato il palo. È il 22′ della ripresa, Insigne in un oceano di fischi corre felice verso la panchina, con quella maglia baciata a ripetizione. «Non so perché sono andato da Sarri ad abbracciarlo: io ho un buon rapporto con lui, mi ha dato fiducia e credo di ricambiarla ogni volta». È un giorno speciale: per un po’ indossa anche la fascia da capitano. Napoletano, napoletano e capitano, napoletano che fa gol al Verona. Insigne si scatena: altra serpentina e assist per Higuain. «Era importante vincere qui, questa era una squadra tosta che ha pensato sempre e solo a difendersi. Noi siamo stati bravi ad avere pazienza e a continuare a fare il nostro calcio». Sa che la sua settima meraviglia sarà vista anche da Conte. «Gli farò cambiare idea. Ma quello che conta per me è fare tanti gol per raggiungere gli obiettivi che abbiamo in questa stagione con il Napoli». Ormai ha smesso di fare il terzino. «Guardiamo una partita alla volta, ma siamo consapevoli che possiamo davvero guardare in alto». Lo si legge su Il Mattino

La Redazione

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