Qual è il punto di riferimento ai fini dell’analisi di un reparto custode di una squadra che concretizza un possesso palla intorno al 70% complessivo in terra scaligera? Gioca Chirichies affianco ad Albiol ed il risultato non cambia perchè mai il Verona si vede e si sente. Un Verona schiavo dell’idea di Mandorlini di difendersi basso può solo sperare in qualche ripartenza ed in qualche calcio piazzato , opzioni sporadiche che mai danno pensieri alla difesa azzurra che dorme sempre sogni tranquilli. Un dato della partita dovrebbe far riflettere, entra Toni acclamato dal suo pubblico ed impiega diversi minuti prima di toccare una mezza palla. E’ una difesa che si mantiene alta , conquista le seconde palle ed è accorta nella marcatura preventiva perchè gioca a memoria insieme al resto dei reparti che mai danno all’avversario una speranza in tutto l’arco dei 90 minuti. Cosi la difesa gestisce ed imposta, non va mai in affanno neanche quando il Verona nel secondo tempo approfitta del Napoli che rallenta e riprende fiato per ripartire. Mai soffre. Sa mantenere le distanze e beneficia del lavoro di copertura di tutto il Napoli che è attento e corto anche se ogni tanto difetta di precisione. Scivolano via cosi 90 minuti nei quali la fase difensiva si consolida, non sorprende, non tradisce. Benissimo Reina che comanda il reparto cosi come Albiol e Chirichies che si conferma molto più di una riserva ma un titolare aggiunto. Sempre attenti sull’uomo e nella difesa dello spazio e nella lettura delle uscite. Benissimo Hisaj che mantiene la posizione cosi come Ghoulam che mai commette una sbavatura difensiva. La difesa si conferma completamente cambiata rispetto ai brutti ricordi della scorsa stagione. Altra didattica, altro Napoli, confermano un circolo virtuoso che permette agli azzurri di volare al primo posto, almeno per il momento.
A cura di Alessandro Tullio