JAH! Non è un nuovo grido da stadio, tantomeno una nuova marca di elettrodomestici, è solo l’acronimo della solidità, quella acquisita dalla mediana azzurra. Quando li guardi giocare, Jorginho, Allan ed Hamsik, ti rendi conto, ad occhio nudo, di come si completino l’uno con l’altro, di come le caratteristiche di uno siano funzionali a quelle dell’ altro. Oggi, a Verona, non si è avuta smania di vincere, oggi al Bentegodi, non si è avuta fretta, si è impostato, recuperato, ed impostato ancora. Ha vinto la pazienza, quella di una mediana che si incastra alla perfezione. Mandorlini se la gioca con il pressing sul portatore di palla azzurro e tentando di chiudere tutte le linee di passaggio agli avversari.
Dal canto suo il Napoli gestisce palla e giro palla, ma gli spazi mancano. Allora, diventano centinaia i palloni giocati da Jorginho, fondamentali i movimenti e gli inserimenti di Hamsik tra le linee e indispensabili i recuperi di Allan. E’ grazie a loro, infatti, che nonostante la densità nella propria area degli scaligeri, il Napoli risulti sempre corto e compatto e non lasci linee scoperte tra i reparti. Anche la ripresa ha lo stesso filo conduttore, ma se è possibile, ancor più che nella prima frazione di gioco, Marek Hamsik sale in cattedra e prende in mano il gioco azzurro. Con un Verona che rinuncia a giocare, sono molte di più le verticalizzazioni per gli attaccanti e gli inserimenti dei centrocampisti e, dopo il gol di Insigne, su grande discesa palla al piede proprio del capitano, tutto diventa più facile. Se le partite complicate si vincono a centrocampo, adesso quello azzurro è pronto. Pronto ad essere determinante, pronto ad incastrarsi alla perfezione. Completo, vincente!
a cura di Gabriella Calabrese