Dimaro in estate fu chiara, il cuore azzurro aveva ricominciato a battere per il suo Pepe Reina. Portiere, leader emotivo, primo tifoso. Ha dichiarato più volte che il suo ritorno fa rima con amore, e non denaro. Ha lasciato il Bayern Monaco, club d’elite assoluta guidato da Pep Guardiola, non uno a caso. Si è ripreso Napoli e il Napoli, in fin dei conti non lasciandoli mai: quanti tweet, quante “fughe” dalla Germania, quanti amici. Sembra una storia d’amore da film: uno dei due va via ma poi torna perché capisce che è l’unica cosa giusta da fare e così ricomincia tutto da dove si era fermato due estati fa. Aveva abbracciato Partenope grazie a Benitez, a cui non ha mai smesso di augurare il meglio, clasico compreso. Le ha detto nuovamente ciao, ma stavolta in panca ci ha trovato Maurizio Sarri. Un motivatore, uno che si fa sentire nello spogliatoio ed è stato capace di entrare nella testa e nel cuore della squadra, Pepe dixit. Lo spagnolo napoletano ha riportato in dote la sua abilità nel giocare la palla con i piedi, coraggiose uscite dai pali e istinto da applausi. La difesa azzurra quest’anno è registrata alla perfezione, merito degli allenamenti continui cui Sarri ha sottoposto la retroguardia in ritiro così come continua a fare tutt’ora. Poi al resto ci pensa lui: habla Reina! Dentro e fuori dal campo, guidando la difesa, richiamando i compagni e lodandoli pubblicamente. E se Koulibaly in fiducia è un top, gli stessi Ghoulam, Albiol e compagnia stanno andando davvero alla grande. Parole misurate dette nel momento giusto, il termometro dello spogliatoio tra le mani e la meraviglia negli occhi quando si tratta di Napoli. Dimaro in estate fu chiara, certi amori fanno dei giri immensi e poi ritornano.
a cura di Francesca Flavio