Rubrica – Il punto della situazione: “Lo spettacolo deve continuare?”

E’ difficile parlare e scrivere di calcio dopo la tragica notte di Parigi, con una guerra in corso ed una situazione critica che non si sa he piega potrà assumere. Anche il calcio è stato teatro di tanta barbarie, di tanto odio cieco e di una violenza ingiustificata ed assurda. Vista la situazione, lo spettacolo del pallone deve continuare? Pare di si, visto che dopo il momento di commozione mondiale si torna a parlare di campionato e di calcio mercato. Ed allora the show must go on…e finita la sosta novembrina del campionato, il pensiero della tifoseria azzurra è proiettato alla trasferta in casa dell’Hellas Verona, match anticipato alle 12:30. Quella con gli scaligeri non è mai una partita né semplice né una gara come le altre, sia per l’ostilità dell’ambiente di casa che per il valore dell’avversario. Il lunch match di domenica si presenta come la classica partita piena zeppa di insidie, a partire dalla condizione del Verona, chiamato a giocare la partita della vita per salvare la panchina del tecnico Mandorlini. Va da sé che si tratta di una partita da vincere, per dare un segnale forte al campionato, per dimostrare di essere finalmente guariti dal mal di provinciali che da oltre un biennio affligge la squadra azzurra, per alimentare con altri tre punti quel pazzo sogno proibito che a qualcuno pare una bestemmia. Non sono mancate le polemiche in questi giorni senza campionato, a partire dalla querelle tra la nazionale ed il suo commissario tecnico, Antonio Conte e Lorenzo Insigne, escluso dai convocati. L’esclusione del Magnifico sembrerebbe dovuta a motivi prettamente disciplinari e non, come si poteva ipotizzare, per motivi di sperimentazione in vista di Euro 2016. Conte, infatti, sembrerebbe non aver digerito il rientro anticipato del calciatore azzurro, dal precedente ritiro, quello di ottobre e l’esclusione sarebbe a solo scopo punitivo. Ma non basta. Qualcuno ipotizza che tale esclusione sia solo il preludio ad una definitiva bocciatura anche tra i convocati per la spedizione francese del 2016. Ma se davvero così fosse, si aprirebbero scenari polemici di cui se ne farebbe volentieri a meno. Va bene l’adozione di un codice etico, quello che andrebbe evitato è l’utilizzo dei due pesi e delle due misure e dal momento che lo stesso CT, in altre circostanze analoghe ha saputo chiudere un occhio, per il bene della nazionale, ci si aspetta di vedere il talento di Frattamaggiore tra i ventidue convocati per Euro 2016. La sosta al campionato è stata l’occasione per riaccendere la fiammella del calciomercato, in vista dell’ormai prossima finestra invernale. Immancabili i soliti nomi accostati al Napoli, sul presunto taccuino del DS Giuntoli, in odore di azzurro, eccetera eccetera. E inoltre, occhi delle big del nostro campionato sui vari Mertens e Gabbiadini oltre che del bomber Higuaìn. Solita storia che si ripete puntualmente ma che non deve distrarre e destabilizzare il gruppo reso granitico dal grande e meticoloso lavoro di mister Sarri. Sebbene con l’insidia dei voli transoceanici di alcuni azzurri e della relativa stanchezza, l’obiettivo di Hamsik & co. è quello di ripartire dallo stesso punto in cui si era giunti alla sosta: con una vittoria. E farlo davanti agli occhi di chi dipinge ol Napoli ‘vergogna dell’Italia intera’ e chi esorta il Vesuvio a fare ai napoletani un bagno purificatore farebbe aumentare a dismisura la soddisfazione. La partita sugli spalti, lunga oltre trent’anni, l’hanno vinta i tifosi napoletani che, agli striscioni razzisti degli scaligeri, ha sempre risposto con ironia tipicamente partenopea. Valga per tutti il mitico striscione ‘Giulietta è ‘na zoccola’. Non resta che vincere anche sul campo per continuare a sognare, ad occhi aperti…e poi che sfizio sarebbe sfilare la panchina a Mandorlini, personaggio nordico notoriamente poco simpatico…Che lo spettacolo continui…

Riccardo Muni

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