Massimo Mauro è stato campione d’Italia con la Juventus e il Napoli, ed ha giocato al fianco dei numeri dieci più grandi della storia: Zico, Platini e Maradona. Da anni è opinionista televisivo di Sky e si è schierato con la Fondazione Vialli-Mauro. È presidente dell’Aisla, che sostiene la ricerca scientifica e l’assistenza dei malati affetti da Sla ed ha organizzato a Napoli il primo simposio su questa terribile malattia non ancora debellata.
Mauro, perché proprio Napoli? «A questa città sono legatissimo e amo la maglia azzurra».
Pace fatta nonostante i litigi televisivi della passata stagione? «Mi dispiace che alcuni tifosi si siano schierati contro di me e a favore di Benitez, i fatti però mi hanno dato ragione. Adoro Napoli e la casacca azzurra che ho indossato con grande orgoglio ma non per questo devo essere disonesto intellettualmente».
Con Benitez non vi siete mai presi. «Si è comportato da presuntuoso, con le sue chiacchiere ha preso tutti in giro per due anni. Non ha mai voluto cambiare il modulo tattico che non era adatto per la squadra e poi certi atteggiamenti…Ma come si fa ad andare in vacanza a Liverpool durante una settimana dedicata agli allenamenti?».
Lo spagnolo nel tempo libero girava per chiese, musei e ristoranti, Sarri in tre mesi non è mai uscito a mangiare una pizza. «Perché lui pensa solo al calcio. Non giudico i due modi differenti di vivere, guardo a come si comporta il Napoli. Oggi è un gruppo granitico».
È migliorato il rendimento dei calciatori e anche il modo di rapportarsi con la città. «Sono stato al San Paolo un paio di volte, la cosa che mi ha colpito più di ogni altra è che Napoli e il Napoli sono tornati ad essere un unico corpo, i tifosi sono orgogliosi della squadra, si è creato un feeling meraviglioso, c’è grande senso di appartenenza da parte di tutte le componenti».
I grandi meriti di Sarri? «Sono tre. H a rigenerato Jorginho e Higuain.Ha avuto l’umiltà di passare al 4-3-3 dopo che nelle prime tre giornate il 4-3-1-2 non aveva dato i frutti sperati. Ed è stato coraggioso nell’accantonare Maggio a favoredi Hysaj che sulla fascia destra si è imposto come pedina essenziale».
La Juventus affanna e le altre stanno approfittando. «I bianconeri rientreranno nelle posizioni di vertice ma oggi sono inferiori al Napoli per qualità dei calciatori e intensità del gioco».
La classifica rispecchia i valori del campionato? «La Roma ha qualcosa in più, Napoli e Fiorentina sono spettacolari, l’Inter non impressiona ma vince e non prende gol. Credo che resisteranno tutte fino alla fine».
E se Higuain fosse decisivo nella corsa al tricolore? «È il più forte di tutti. Possiede un movimento verso la porta che altri se lo sognano. Quando non arriva la palla, se la va a prendere e punta l’area. Ricorda le giocate del mio amico Careca. Uno come Gonzalo deve giocare sempre, quando non è in campo gli avversari prendono coraggio. Ma non è lui che fa la differenza».
Cosa allora? «La spina dorsale Reina, Koulibaly, Jorginho e Higuain è la più forte del campionato. Non so se il Napoli vincerà lo scudetto ma finalmente la squadra è forte e diverte».
Il Mattino