Risultati importanti nel calcio si ottengono anche grazie alla prevenzione. L’assenza di infortunati e di indisponibili – cosa non facile per un club in serie A – vuol dire preservare il capitale umano, garantire la migliore rosa in campo e a fine campionato
tutto ciò può fare la differenza. Lo sa la SSC Napoli che con il suo staff medico diretto dal dr. Alfonso De Nicola, in collaborazione con i dottori Enrico D’Andrea e Raffaele Canonico, fa della prevenzione uno dei suoi punti di forza. Metodo, ricerca, innovazione: lo staff azzurro utilizza tutte le conoscenze che provengono sia dalla neurologia che dalla neuroriabilitazione per fare sia prevenzione che riabilitazione. In particolare l’attenzione è focalizzata su quali sono i sistemi e le tecniche di apprendimento dei movimenti ergonomicamente più corretti partendo da analisi biomeccaniche, posturali e dinamiche. Come si fa a correggere un movimento che non è ‘ergonomicamente valido’ affinché sia svolto correttamente e nel modo più naturale possibile? La correzione del gesto tecnico avviene – come già accennato – con dei sistemi di apprendimento acquisiti dalla neurologia, dalla neuropsichiatria e dalla neuroriabilitazione; tra questi per esempio il discorso dei neuronimirror così come anche altri tipi di metodiche. I neuroni mirror consentono di attivare le aree motorie che favoriscono la possibilità di coordinare i propri movimenti: la perfetta coordinazione in un gesto tecnico non predispone all’infortunio. Se un gesto tecnico non è ergonomico e non è eseguito in modo perfetto ci si affatica ed è più facile avere un infortunio sia muscolare che articolare che tendineo. La prevenzione dell’infortunio implica prima di tutto il recupero della fatica: è importante affaticare meno il sistema per poi procedere al miglior recupero, ottimizzando i tempi. Utilizzando dei sistemi di movimento ergonomicamente corretti ci si affatica di meno: quando il nostro organismo si muove bene sicuramente usura meno alcune sue parti. Consumare meno energia implica maggiore facilità di recupero fisico dunque il movimento corretto favorisce la prevenzione degli infortuni. In fin dei conti l’infortunio è sempre un sovraccarico funzionale di un muscolo, un tendine o un’articolazione, un sovraccarico immediato o reiterato nel tempo. “La riabilitazione è prevenzione delle ricadute – sottolinea il Dr. De Nicola. Da una statistica molto recente è venuto fuori che la Società Calcio Napoli non ha mai avuto recidive e cioè ricadute. Questo perché noi quando facciamo la riabilitazione di un infortunio cerchiamo di capire il motivo che lo ha indotto: fare prevenzione vuol dire eliminare la causa che lo ha procurato”.
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