Attraverso le pagine odierne de “Il Corriere dello Sport” un’interessante intervista all’ex tecnico del Napoli del primo scudetto Ottavio Bianchi sul momento dell’undici di Maurizio Sarri.
Il Napoli degli anni ’70 quando lei era calciatore non subiva gol come quello attuale di Maurizio Sarri, molti punti in comune? “Ai miei tempi le squadre non erano raccolte in venti metri ma in novanta e si correva anche di più e il campo sembrava interminabile per quelli che giocavano in mediana”.
Come riusciste in quel periodo a subire così poche reti? “Semplice c’era l’organizzazione di gioco, senza contare che avevamo due attaccanti come Ghio e Sormani che tornavano in difesa. Poi da allenatore riuscì a convincere Andrea Carnevale a fare lo stesso e fu la ricetta per vincere lo scudetto”.
Siamo alla parolina magica, quella che non si nomina. “Lei mi sta parlando dello scudetto, al diavolo la scaramanzia, credo che questo Napoli lo possa vincere, ha tutto per poterlo portare a casa. C’è la stessa organizzazione degli anni ’80 di quando io lo allenavo. Senza contare che la stessa difesa che subiva tanti gol adesso riesce a non incassarli grazie ad un sistema di gioco ben collaudato da Maurizio Sarri. Le pretendenti? L’Inter non ha un gioco come quello di Napoli e Fiorentina, mentre la Roma va a sprazzi, perciò credo che possa essere l’anno giusto”.
La Redazione